E io pago!

Archiviata la figuraccia grillina, una notizia imprevista e dolorosa prende giustamente il sopravvento. Il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, dopo un’operazione al cuore, è ancora ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma. Nel mentre gli auguriamo di cuore una pronta guarigione, l’occasione è buona per raccomandare la stessa cosa ai tanti malati che attendono mesi per un intervento, ammassati nei corridoi di molti ospedali del nostro Paese su lettighe spesso fatiscenti. A tal proposito ci auguriamo che i medici dell’ospedale di Nola giustamente qualificati eroi, finanche dal Vescovo della Diocesi, non subiscano angherie da parte dei soliti politici italiani che, per giustificare le loro davvero imperdonabili negligenze nell’organizzare le strutture ospedaliere per renderle funzionanti, cercano di individuare i capri espiatori in persone che sono costrette a svolgere il proprio lavoro in condizioni impossibili. Pertanto il Governatore della Campania si dia una regolata e la smetta una volta per tutte di minacciare provvedimenti disciplinari nei confronti di chi fa quotidianamente, ed in condizioni davvero disagiate, il proprio dovere.

Ma ricordando quanto scritto in un mio precedente articolo, dopo la figuraccia renziana sul referendum, se l’Italia rappresentata dai politici non s’è desta, gli italiani si sono destati e non sono più disposti a sopportare ogni giorno le angherie che li affliggono, incuranti addirittura dei gravissimi problemi di natura finanziaria che rendono gli istituti bancari bisognosi degli aiuti dello Stato per sopravvivere.

Così come ormai è divenuto insopportabile il problema dell’immigrazione clandestina a tal punto da costringere Marco Minniti - neo ministro dell’Interno, al posto dell’inetto Angelino Alfano - ad usare la strategia berlusconiana ai tempi di Gheddafi per cercare di rendere vana la vergognosa attività degli scafisti, che fra l’altro lucrano sulla pelle dei disperati che affrontano il mare con la sola speranza di non morire affogati grazie all’intervento delle navi militari italiane che stazionano nel Mediterraneo, è altrettanto insopportabile che lo Stato italiano consenta agli istituti bancari italiani di sopravvivere senza prima individuare le responsabilità dei tanti manager che vanno in pensione con ricchissime liquidazioni e con stipendi mensili che offendono tutto il genere umano. A tal proposito si richiama l’attenzione sull’iniziativa che lo Stato sta per intraprendere in relazione alla pubblicazione avente ad oggetto l’individuazione dei soggetti che hanno determinato le sofferenze bancarie a causa di elargizione di denaro senza l’indispensabile garanzia reale o personale. Nel mentre, trattasi di palese violazione della normativa sulla privacy, non vorremmo che venissero colpiti e danneggiati i tanti cittadini italiani onesti e laboriosi o quelle imprese che, già vessate dalle banche, non sono in grado di adempiere alle proprie obbligazioni a causa dell’enorme pressione fiscale aggravata dai costi vari causati dalle bollette esose che riceviamo tutti per usufruire dei servizi indispensabili per vivere in modo dignitoso.

Infine, chi ha perso il lavoro o è in condizione di disagio o peggio di invalidità deve rappresentare, per uno Stato che si rispetti, la preoccupazione principale in quanto è davvero insopportabile che chi vive con un reddito di trecento euro al mese sia costretto a vivere in un’autovettura e non godere di un alloggio popolare, mentre chi è immigrato il più delle volte irregolare sia ospitato in un albergo, sia pure insieme ad altre persone, con buona pace delle tante cooperative che lucrano soldi dallo Stato in modo illegittimo tanto da dare origine a fenomeni di criminalità organizzata, quali “Roma Capitale”!

Aggiornato il 07 aprile 2017 alle ore 18:10