Il Beppe nazionale

Dicono i pentastellati ottusangoli: “Grillo con i suoi soldi può farci quel che vuole”. E hanno ragione (lo dite a noi!). L’essenziale è che, prima di partire per le sue vacanze natalizie per Malindi, il Beppe nazionale non dia lezioni agli altri sul “sacrificare il superfluo”: dare il buon esempio sarebbe stato quando meno opportuno. Altrimenti, altrettanto opportuno, sarebbe stato il silenzio sull’utilizzo dell’altrui superfluo.

Sostengono i pentastellati ottusangoli ed il loro leader che “la ricezione di un avviso di garanzia non comporterà alcuna automatica valutazione di gravità dei comportamenti”. E anche stavolta hanno ragione e trovano in noi strenui sostenitori del citato principio da parecchi anni, anche da quando dal Movimento 5 Stelle pervenivano richieste di dimissioni di politici/amministratori (naturalmente di altri partiti) anche per un semplice starnuto di un pubblico ministero. Sai com’è, talvolta si chiama semplicemente coerenza. Su amici grillini, provate a trasformare quel termine in slogan: co-e-ren-za! È facile da pronunciare, quasi come o-ne-stà!

Ammetto che a me il Beppe nazionale piace, soprattutto perché si trova ora a gestire una macchina che (almeno dal punto politico-programmatico) prima era diretta da un altro che gli attributi per essere l’ispiratore ideologico di un movimento li aveva. Il Gian Burrasca genovese si trova ora invece a etero-comandare in un sol colpo movimento, gruppi parlamentari, blog-azienda, linea politica, attività sul palcoscenico e, soprattutto, le derivanti entrate economiche. Povero Beppe nazionale, non lo invidiamo: si ritrova nei panni del figlio un po’ coglioncello al quale improvvisamente viene a mancare il padre imprenditore di successo.

Grillology (copyright Pierluigi Battista) era evidentemente conosciuta anche in Europa ove il gruppo Alde ha infatti respinto il tentativo del Nostro di trasformare la sua setta in partito/movimento liberal-democratico: roba da far sganasciare dalle risate anche il più triste dei cugini di Roberta Lombardi. Il Beppe nazionale non si è perso d’animo e, di fronte all’ennesima figura non proprio esaltante, non si è perso d’animo ed ha sparato lì la sua solita bordata: “Noi fermati dall’establishment”. Che le colpe siano sempre degli altri, del resto, rimane l’unica arma (spuntata) del M5S al quale, senza più la mente pensante, non resta che fornire pressoché quotidianamente un triste show svolto su di un palcoscenico sempre più stretto e traballante.

Aggiornato il 07 aprile 2017 alle ore 18:09