Comunque Babbo Natale non esiste

È quanto ha esclamato il direttore d’orchestra Giacomo Loprieno a margine del concerto per bambini della Disney dedicato a Frozen, arcinoto titolo d’animazione amato da tutti i bambini e organizzato all’Auditorium Parco della Musica di Roma alla fine di dicembre.

La dichiarazione coram populo ha scatenato i pianti dei piccoli convenuti e l’indignazione dei genitori che hanno fatto ciò che di questi tempi risulta essere la massima manifestazione di protesta: una pagina Facebook dedicata al linciaggio sul web del musicista. Il quale, a ben vedere, andrebbe annoverato tra gli eroi moderni perché, per il tramite di questa scomoda verità e senza saperlo, ha preparato una nuova generazione di italiani meno amore e cuore e più consapevole. È un eroe il maestro Loprieno, cui andrebbe tributata una medaglia al valore civile, perché era da almeno un secolo che nessuno in Italia, la patria del perbenismo e del qualunquismo di facciata, diceva una cosa scomoda. Siamo una nazione di ipocriti e per amore dell’ipocrisia ci siamo ciucciati per cinquant’anni la Democrazia Cristiana, quella che credeva a Babbo Natale e alla Santissima Trinità, proprio nel mentre taceva molto poco cristianamente su tanti fattacci brutti della storia Patria.

Sempre per amore di Babbo Natale ci siamo trangugiati la retorica comunista che illudeva gli operai di portar loro i doni di giorno, mentre di notte faceva affari col padrone e debito pubblico mascherato da socialità. Ci siamo illusi che Babbo Natale ci portasse il miracolo italiano proveniente dalla piana di Arcore, ma, guardando il centrodestra oggi e la sua passata esperienza al Governo, non possiamo che dare ragione anche in questo caso all’illuminato direttore d’orchestra. Abbiamo identificato il barbuto portatore di doni con la faccia paffuta di Romano Prodi, ma ben presto ci siamo resi conto che costui portava tasse in luogo di regali. Poi abbiamo pensato che sulla slitta potesse esserci un Babbo Natale new age proveniente da Firenze, ma più che doni portava pacchi. Se ancor oggi non fossimo persuasi dell’esistenza di Babbo Natale, non ci illuderemmo che il Governo Gentiloni sia un Esecutivo reale, capace di incidere sulle sorti del Paese, proprio nel mentre un Parlamento responsabile vara una legge elettorale in tempi brevi. Se invece di tenerci nascosto l’amaro segreto, qualcuno ci avesse svelato da subito che il padrone delle renne era solo un’invenzione, forse oggi non ci sarebbero orde di illusi pronte a credere finanche alla madre di tutte le cazzate: l’ipotesi che il Movimento Cinque Stelle possa essere alternativa di Governo e panacea di tutti i mali.

Ce ne fossero stati di eroi come il nostro direttore di orchestra, oggi Alessandro Di Battista non avrebbe facoltà di sbagliare i congiuntivi a reti unificate, Luigi Di Maio non potrebbe far finta di non aver ricevuto (o di non aver capito) email in cui si spiegavano a chiare lettere vicende penalmente rilevanti riguardanti il suo Movimento e Virginia Raggi non ci farebbe assistere allo spettacolo pietoso di amministrare Roma non sapendo nemmeno come si prepara una delibera.

Sarebbe bello se in Italia si apprezzasse di più chi si espone nel dire la verità, evitando di continuare a rincorrere slitte.

Aggiornato il 07 aprile 2017 alle ore 18:09