Quando la demagogia diventa un rischio

Caro ministro Alfano, ma lei pensa davvero che prendersela con i cittadini di Gorino nel ferrarese, accusandoli di insensibilità, mancanza di accoglienza e quant’altro, abbia risolto il problema? Pensa davvero che tutto stia funzionando e che il Paese possa continuare ad “accogliere” senza limiti l’esodo biblico dalle coste africane? Soprattutto, pensa davvero che il fenomeno finirà da solo e che a breve nessuno inizierà più la tragica traversata verso l’Italia? Perché se pensa così, egregio ministro, pensa male, di fronte alla Sicilia ci sono centinaia di migliaia di persone pronte a partire e partiranno, e ce ne sono altrettante in cammino pronte a mettersi in quelle drammatiche liste di viaggio.

Lei non può non sapere che il fenomeno non cesserà autonomamente e che senza una strategia alternativa sarà sempre peggio sotto tutti gli aspetti. Possibile signor ministro che lei non veda le decine di trasmissioni che testimoniano lo stato dell’arte di tanti centri d’accoglienza, di tanti luoghi nel Paese dove sono stati trasferiti i migranti? Oppure pensa davvero che siano trasmissioni fasulle, che certificano una esasperazione che secondo lei non c’è perché non ha ragione d’esserci?

Guardi ministro, lei sarà sicuramente animato dalla più sana intenzione di fare bene, di fare il giusto, ma la realtà spesso cozza con le migliori intenzioni quando il fuoco e la paglia vengono messi troppo vicini. Lei sa bene che gli italiani non stanno vivendo un periodo cosiddetto di vacche grasse, anzi vengono da anni di crisi, disoccupazione, problemi sociali, disagi di ogni tipo che li hanno stressati oltremisura. Sa altrettanto bene quanta fatica facciano i Comuni per le ristrettezze economiche ad erogare servizi ai residenti e ad assicurare livelli dignitosi di sostegno e sicurezza. Dunque, come si può immaginare che un travaso infinito, che aumenta solo, possa condurre ad una integrazione e ad una gestione serena delle necessità quotidiane?

Voi con il vostro comportamento politico avete dato speranze di accoglienza a quell’enormità di persone che non fuggono solo dalla guerra, ma da tutto. Tanto è vero che la gran parte dei migranti che arriva da noi sfugge alla logica del controllo e si rifugia nella clandestinità con le conseguenze peggiori. Quelli che non lo fanno si affastellano in centri, edifici requisiti, alberghi attrezzati all’impronta o, peggio, luoghi abusivi e inadatti, restando lì in attesa del nulla e nel nulla si comportano come si comportano. Ecco perché assistiamo a denunce di una enormità di cittadini, non solo di episodi delinquenziali, ma di risse, insolenze, abusi e porcherie varie. Insomma, caro ministro Alfano, i cittadini che protestano dal Nord al Sud, saranno mica tutti pericolosi razzisti, agit-prop assoldati dalla Lega, oppure impazziti dal niente che da pazzi manifestano sul nulla? La realtà è che siamo andati ben oltre il possibile, che non possiamo svuotare l’Africa per riempire l’Italia, che andare avanti così è rischioso e, bontà sua, finalmente lo ha riconosciuto anche il Premier. Per questo, caro ministro, la invitiamo a fare qualcosa, creda, l’accoglienza tout court, il messaggio di porte aperte che abbiamo dato, la certezza che da noi si possa arrivare illimitatamente, non funziona ed è pericolosa. Oltretutto intorno a questo tragico fenomeno si è innestata la gara all’affarismo, sia quello più o meno lecito e sia quello illecito, perché è ovvio che siano tanti quelli che finiscono nelle mani sbagliate.

Onorevole Alfano, ci troviamo su un percorso brutto e rischioso che non porterà nulla di buono se non verrà corretto e siccome non siamo in grado di offrire il “bengodi”, l’esodo va fermato ab origine. Lei spesso tira in ballo l’Europa e lo fa anche il Premier, ma credete davvero che a parte qualche spicciolo in più l’Europa sia intenzionata a risolvere concretamente il problema? Perché il dilemma o si risolve sul posto, aiutando questi popoli nella loro terra, convincendoli a restare, oppure non si risolve e se non lo fa l’Europa dobbiamo farlo noi che siamo l’approdo più comodo.

Insomma, caro ministro, non accusi i cittadini di Gorino, come gli altri italiani che protestano e manifestano per le conseguenze di errori che non hanno commesso, piuttosto per favore trovi presto una soluzione, grazie.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:57