Abolizione di Equitalia e lotta di classe

La legge di stabilità appena approvata dal Consiglio dei ministri, ma non ancora pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale e pertanto ancora da decifrare, contiene un provvedimento importantissimo, quello riferito alla eliminazione della funesta Equitalia con la contestuale rottamazione delle cartelle esattoriali. Non appena si è diffusa la notizia c’è stata subito la reazione negativa dei cattocomunisti e quindi dei sindacati, che hanno visto nel provvedimento un condono mascherato utile agli evasori. Non ci si poteva attendere altro da chi specula attraverso la mai dimenticata lotta di classe sulla povertà che allo stato interessa finanche il ceto medio vessato in tutti i modi da una pressione fiscale insostenibile.

Ovviamente il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, si è affrettato a precisare che non si tratta di un condono, nel tentativo di placare l’ira della minoranza del Partito Democratico. Anche questo un errore o peggio un danno per il pifferaio fiorentino, che attraverso la legge di stabilità pensava di convincere molti cittadini a votare “Sì” all’obbrobrio costituzionale votato da un Parlamento composto da soggetti eletti con un sistema elettorale dichiarato incostituzionale dalla Consulta. Leggeremo la legge di stabilità con la dovuta attenzione, ma pensiamo contenga per la prima volta in materia fiscale elementi davvero utili per la crescita e per maggiori introiti fiscali. È ben nota a tutti la davvero devastante, sotto il profilo umano, attività di recupero della sanguisuga Equitalia; attività che ha determinato tanti suicidi per non parlare delle cosiddette cartelle pazze che quotidianamente assillano non gli evasori ma i cittadini onesti. Rottamare tale tipo di cartelle è, non solo doveroso, ma necessario per restituire un minimo di serenità ai contribuenti.

A dir la verità ci vorrebbe ben altro per far diventare l’Italia un Paese normale al pari della maggior parte delle nazioni europee, mi riferisco alla insopportabile pressione fiscale le cui aliquote hanno raggiunto livelli tali da non consentire ai cittadini di conciliare il pranzo con la cena. In attesa che venga effettuata la riforma agognata da tutti, la rottamazione delle cartelle così come dovrebbe essere prevista e disciplinata dal testo legislativo, rappresenta una novità positiva per i cittadini che non hanno potuto adempiere all’obbligazione fiscale per mancanza di disponibilità di denaro, perché dare da mangiare ai propri figli è più importante dell’adempimento fiscale che può essere regolato da rateizzazioni eque che non prevedano sanzioni ed interessi usurai. Ma uno Stato che si definisce democratico deve mettere in campo tutto quanto necessario ad impedire l’evasione fiscale, quella vera, i cui protagonisti sono ben noti ma che non possono essere individuati né tanto meno perseguiti perché appartengono ai cosiddetti poteri forti tanto cari a Matteo Renzi e compagnia per ragioni che nulla hanno a che vedere con la reazione della minoranza Pd e dei sindacati, nati e cresciuti nonché pasciuti con il contributo economico dei poveri lavoratori che sono costretti il più delle volte ad iscriversi per ottenere lavoro o non perderlo.

Concludo augurandomi che finisca una volta per tutte la ipocrita battaglia dei poveri contro i ricchi che non porta a nulla di positivo e consentitemi di esprimere il mio grande disappunto per la sceneggiata televisiva andata in onda l'altra notte che ha visto quali protagonisti i soliti cazzoni americani Clinton e Trump, con uno dei quali saremo costretti a dialogare in futuro. Grande Churchill, che definì in tempi non sospetti Idiots proprio gli americani, che continuando di questo passo con la Nato ci condurranno alla guerra con la Russia, che non è quella di Stalin!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 21:50