La trans Efe Bal: la penso come Salvini

martedì 31 maggio 2016


Efe Bal è la famosa transessuale turca che da anni si batte per la legalizzazione della prostituzione in Italia. Ha scritto libri, partecipato a programmi televisivi e organizzato sit-in di protesta durante i maggiori eventi politici. Quest’anno avrebbe dovuto presentarsi come candidata alle Amministrative di Milano. Ma qualcosa è andato storto. La incontriamo nella sua casa di Milano. Mi mostra le foto dei suoi cani e dell’ultimo arrivato, un cane disabile preso in Albania. “Sono andata a prenderlo in nave!”. Il telefono suona di continuo, “sono clienti” - mi dice. Sul frigo una bandiera della Lega Nord, sul comodino un test dell’Hiv e sul pavimento una gigantografia del bollettino da 425.247 euro. Soldi che il fisco chiede a Efe come tasse per la sua attività di prostituta e che lei esercita pubblicamente.

Efe, questo è il famoso bollettino di Equitalia?

Sì, 4 anni fa ho comprato sul Corriere della Sera una mezza pagina per denunciare lo stato della prostituzione in Italia. Ho scritto: io voglio pagare le tasse! E neanche un mese dopo è arrivato il primo bollettino di Equitalia dicendo che stava indagando sul mio conto corrente e che avrei dovuto versare 425.247 euro in contanti... Praticamente mi sono autodenunciata, hanno verificato che sul mio conto corrente c’erano 936mila euro, grazie al redditometro di Monti hanno fatto il primo controllo su di me.

E questo foulard della Lega Nord?

Mi sono avvicinata alla Lega perché è l’unico partito che ha promosso una raccolta firme per regolarizzare la prostituzione.

Politicamente come si colloca?

Ho votato per la prima volta oltre 10 anni fa e ho scelto Silvio Berlusconi, che poi ha vinto. Poi sono andata a Pontida e ho iniziato a sostenere la Lega. Molti possono pensare che Matteo Salvini sia razzista, in realtà è l’unico ad avermi dato una mano. Penso di piacergli perché sono una trans che lavora, che vorrebbe pagare le tasse, mai stata arrestata, mai fatto male a nessun italiano in 18 anni. Non bevo, non fumo, non creo problemi. Ho una vita molto tranquilla. Sono populista?

Le altre battaglie della Lega le condivide?

Io sposo la battaglia della Flat-Tax, della chiusura dei confini. Non sappiamo quali sono i terroristi e quali sono i buoni. E poi la penso come Salvini sulla questione pensioni e la Legge Fornero.

La prostituzione è un tema di queste elezioni?

Certo, in Italia ci sono 9 milioni di persone che vanno con oltre 60mila prostitute. Nessuno paga le tasse, non sappiamo se hanno l’epatite, se hanno l’Aids. Io tengo sul comodino il mio test, che faccio ogni 4 mesi. Dove non ci sono controlli ci può essere sfruttamento.

Da quanti anni è in Italia?

Quest’anno 18.

Quindi aveva i requisiti per votare ed essere eletta?

Sì, certo.

Però non è più candidata.

Il Pli mi aveva chiesto di candidarmi, dicendomi che avrebbero dovuto chiedere il parere a Stefano Parisi. Dopo qualche giorno mi hanno confermato dicendo che avrei potuto essere candidata, che c’era il mio nome sulle liste. Avevo fatto stampare 10mila volantini, molto semplici, con i miei cani, mia mamma. Ho visto volantini di una candidata di Fratelli d’Italia molto più volgari del mio.

E poi cos’è successo?

Passano un paio di giorni e mi dicono: “Purtroppo non è più possibile”. Allora sono andata a parlare con Parisi e lui è stato molto gentile. E mi ha detto che io creavo delle divisioni nella coalizione e che alcuni esponenti non apprezzavano le mie battaglie. In realtà la raccolta firme per la legalizzazione della prostituzione l’avevo iniziata con Salvini, che è nella coalizione. Allora gli ho detto: “Se lei diventerà sindaco dovrà pensare a questo problema”. Anche Letizia Moratti aveva provato a fare qualcosa, ma senza successo.

Come mai non ha pensato ai Radicali, che queste battaglie le hanno sempre condotte?

Non li conoscevo. Marco Cappato è stato gentile, ha dato un segnale di apertura su questo tema. Ma penso fosse troppo tardi. Le liste erano già chiuse.

Lei ha sempre votato a destra?

In realtà ho votato solo quella volta di Berlusconi. Mi ero messa nella fila delle donne ma non trovavano il mio nome: imbarazzo totale. Poi la signora addetta al voto ha capito, e mi ha aiutata... Ma da allora non sono più andata a votare. Ci andrei quest’anno, vestita davvero femminile e mi metterei apposta nella fila degli uomini, per creare scandalo. E a chi storcerà il naso dirò: “Sono un uomo!”. Non capisco perché in Italia c’è ancora questa divisione.

E quindi chi voterà?

Non ho ancora richiesto il certificato elettorale. Voterei per Beppe Sala per fare un torto a Parisi. Ma probabilmente voterò Marco Cappato. Non ho niente contro il Partito Democratico ma non mi convince molto l’approccio sull’immigrazione.

Come vede la legge sulle Unioni civili?

Sono felice che ci sia, ma se avessi avuto una relazione con una persona, avrei comunque pensato a tutelarmi anche senza la legge. Però sono felice per chi ora può regolarizzare la propria posizione. Io però non sono molto coinvolta nella comunità gay, anzi, spesso mi hanno discriminata. Troppe invidie, troppe cattiverie.

Per questo non è entrata nella comunità politica Lgbt?

No, questo dovere lo lascio a Vladimir Luxuria, che è bravissima.

Cosa pensa del “Family Day”?

Ci sono milioni di italiani che frequentano le prostitute. Migliaia di “centri massaggio” che sono in realtà bordelli. Le prostitute stanno in strada alle 10 di mattina in mezzo ai bambini. Uomini che vanno con le prostitute e fanno ammalare le loro mogli. Nove milioni di italiani rischiano la loro vita ogni giorno perché non ci sono controlli. E loro festeggiano il Family Day? Un po’ strano, lasciatemelo dire.

Tra dieci anni come si vede? In politica?

No, in una fattoria con dieci cani, gatti, giraffe. Amo gli animali e ho sempre adottato i più bisognosi. Farei quello tra 10 anni.

In Italia?

No in Turchia, in Italia non posso comprare nulla perché qualsiasi cosa faccia qui verrà pignorata da Equitalia. Ho iniziato la causa, per aspettare i gradi di giudizio serviranno almeno 10 anni. Se dovesse andare bene allora potrei restare, mi vedrei bene come una nuova Daniela Santanchè, molto aristocratica. Una donna che non si arrende davanti a nulla, litiga sempre, è coerente. Ecco, mi vedrei un po’ Santanchè, un po’ Alessandra Mussolini... Ma intanto, spero che in 10 anni qualcuno avrà legalizzato la prostituzione.

 

(*) Foto di Daniel Farina


di Elisa Serafini