I diritti dell’uomo<br / >e le sanzioni all’Italia

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha pubblicato il rapporto annuale del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, che riassume l’andamento dell’esecuzione delle sentenze della Corte Europea (anno 2013). Le statistiche confermano un andamento positivo rispetto al 2011 e al 2012, ma per quanto riguarda il “caso Italia” vengono riconfermati i suoi primati negativi.

Un primato di violazione, quello dell’Italia, che si riconferma al primo posto tra tutti i 45 Stati Membri del Consiglio d’Europa come Paese che ha dovuto pagare la cifra più intensa di indennizzi per rimediare alle violazioni dei diritti umani accertate dalla Corte nel corso dell’anno 2013. Nonostante la diminuzione delle multe e sanzioni pagate rispetto al 2012, l’Italia risulta ugualmente la nazione con il maggior ammontare di indennizzi rispetto agli altri Paesi membri del Consiglio d’Europa. L’Italia resta al primo posto anche per il numero di casi pendenti presso la Corte, distanziando la Turchia e la Russia.

Tra le violazioni alla dignità e ai diritti dell’uomo maggiormente riscontrate nel nostro Paese vi sono le condizioni derivanti dal sovraffollamento degli istituti penitenziari, questione per cui lo Stato italiano è sottoposto a speciale osservazione e monitoraggio da parte del Comitato dei Ministri e per cui il Governo dovrà proporre delle valide soluzioni entro il 28 maggio prossimo. Una violazione ripresa del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, con un messaggio alle Camere dell’8 ottobre del 2013. Il capo dello Stato dichiarò: “Non c’è da perdere nemmeno un giorno”. E, invece, sono stati persi mesi, anni, vite umane straziate a migliaia, come denuncia il Partito Radicale. Una sofferenza inflitta per mano dello Stato che fa strame di leggi il cui rispetto è obbligato, leggi riguardanti i Diritti Umani fondamentali e le libertà individuali, scritte nella Costituzione italiana, nella Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo e nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo.

Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 20:38