Fragilità sociali, un progetto politico

Un valido progetto politico rivolto al mondo delle fragilità sociali, sempre più emarginato e inascoltato, deve basare la sua efficacia e i suoi contenuti sui bisogni reali di questa “società speciale”, affrontandone i problemi pratici, ma anche rispettandone la sensibilità e le paure.

È sempre più evidente che questo “universo sociale di esclusi” rappresenta una vasta parte della società moderna, con necessità specifiche e drammatici problemi di sopravvivenza. Secondo i dati Istat in Italia ci sono circa 2.800.000 persone con disabilità e circa 4.500.000 di indigenti assistiti, con una percentuale sempre più elevata di anziani. Le cifre vanno considerate per difetto. Abbiamo, quindi, il dovere di provvedere ai problemi e alle esigenze di vita di non meno di 7.500.000 di persone con gravi difficoltà. Siamo di fronte ad una popolazione di disagiati che eguaglia il numero degli abitanti dell’Austria o della Svizzera e che supera quasi del doppio quelli dell’Irlanda o della Svezia.

Per l’Italia è vitale e urgente una radicale riforma della Giustizia, ma è altrettanto vitale una riforma completa della giustizia sociale. A nostro avviso esiste un’emergenza straordinaria, una vera e propria catastrofe sociale che va affrontata subito, ma è anche necessario pianificare un progetto socio-politico, innovativo e avveniristico, a medio e lungo termine, che veda protagonista (accanto allo Stato) l’intero mondo produttivo.

Nell’immediato è indispensabile ricorrere all’opera del volontariato, potenziandone l’azione di sussidiarietà e realizzando una “rete solidale”, attraverso i circoli, le associazioni di categoria e i militanti, che intervenga sul territorio. Sempre secondo i dati Istat, in Italia abbiamo oltre 4.700.000 volontari e oltre 300mila associazioni no profit: un “esercito” che va coinvolto e valorizzato anche sul piano politico. Affrontare i drammatici problemi sociali del nostro Paese è un dovere morale dal quale nessuno di noi può esimersi.

Proposte

L’urgenza impone soluzioni rapide e semplici. Proponiamo la creazione di una ristretta task force per l’emergenza sociale, composta da persone con comprovate competenze, che coordini le iniziative immediate sia sul piano operativo sia per la comunicazione. Di questo gruppo sarebbe opportuno facessero parte anche i responsabili del settore Giustizia e del settore Sanità.

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:09