L’Antenna di Ankara<br/>del Partito Radicale

Il Partito Radicale Nonviolento ribadisce nuovamente la sua forza e carica transnazionale lanciando un innovativo e importante progetto proprio in un contesto storico vitale per l’Europa e per tale realtà nazionale che, nonostante tutti gli enormi gap sociali e politici ancora da colmare, punta ad entrare nei meccanismi europei.

In Turchia vi è un nuovo spazio aperto di confronto, di informazione, di iniziativa politica e di libertà: l’Antenna di Ankara del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito. “L’Antenna” intende catturare i segnali di cambiamento che si manifestano e provengono dalla Turchia per impiegarli, amplificarli e trasmetterli in informazione riguardo a idee, proposte e iniziative, quali campagne internazionali su libertà individuali, diritti umani, affermazione dello Stato di diritto e sulla necessità di immediata apertura dei capitoli attualmente bloccati del negoziato di adesione della Turchia all’Unione Europea.

Il progetto prende idea e si sviluppa seguendo la logica del contatto politico e del confronto, un’area pubblica, una realtà associativa, non solo virtuale ma anche fisica, di dibattito, di impegno civile e politico per la rimozione degli ostacoli che si frappongono all’esercizio del diritto naturale, storicamente acquisito, di ciascun individuo alla libertà e alla democrazia.

Per il Partito Radicale la messa in campo di questa nuova sfida, europeista e laica, segue efficacemente e concretamente le mozioni ufficializzate durante il “XXXIX Congresso del Partito Radicale”, con la celebrazione e la promozione di una visione federale per l’Europa, la diffusione dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto su entrambe le sponde del Mediterraneo, assieme ad una politica globale per l’Unione Europea, in Medio Oriente così come in Asia. Con l’avanzata dei nazionalismi e del populismo all’interno dell’Unione Europea, s’intravede il pericolo di un restringimento delle libertà digitali e fisiche, e della degenerazione delle nostre democrazie in pseudo-democrazie, pericolosamente coercitive e populiste.

Il Partito Radicale segue da diversi anni le vicende turche e in particolare il processo di adesione della Turchia all’Unione Europea, che sostiene fortemente sin dal suo inizio, dal dicembre 1999, da quando è diventato un Paese candidato all’adesione. Un’Europa aperta, dei popoli; un’Europa inclusiva delle varie espressioni politiche, religiose e culturali che da sempre hanno costituito le fondamenta della nostra civiltà. D’altro canto, è necessario che l’Ue metta da parte i risorgenti e arrugginiti pregiudizi del passato, che minacciano e umiliano le sue aspirazioni migliori e che rappresentano una triste regressione.

Da tale visione estremamente federalista e liberale, quindi, concretamente europeista, prende campo questa nuova sfida del Partito Radicale con l’Antenna di Ankara, grazie, soprattutto, al lavoro del direttore della rivista “Diritto e Libertà”, Mariano Giustino.

Aggiornato il 05 aprile 2017 alle ore 21:06