La messa cantata di Angelino Alfano

Quando un personaggio è squallido, vuol dire che il suo Dna ha orientato la sua vita soltanto verso la condivisione con altri della stessa razza, di quelle modalità di comportamento che hanno nel trasformismo e nel tradimento il punto più significativo.

Sto parlando di Angelino Alfano, da me da sempre qualificato come il “chierichetto”, dopo averlo incontrato qualche tempo fa in chiesa intento a commettere il peccato più grave che un cattolico possa commettere, l’assunzione dell’ostia benedetta, mentre pensava di rivestire i panni di Giuda. Dopo la vanteria, nella sua attuale posizione di ministro dell’Interno, di essere riuscito ad eseguire il mandato di cattura nei confronti del pericoloso latitante Marcello Dell’Utri, definirlo Giuda è poco, mentre definirlo chierichetto costituisce un’offesa per tutti quei giovani che in buona fede servono Messa.

Il signor Alfano, che molto probabilmente sarà stato presentato a Silvio Berlusconi proprio da Dell’Utri in occasione dell’inaugurazione dei vecchi circoli di Forza Italia (ideati proprio dall’attuale latitante), si presenta agli italiani nelle vesti di novello giustizialista nel tentativo di far credere che egli è il “nuovo”, nell’ambito del centrodestra, così come Matteo Renzi rappresenta il “nuovo” nel centrosinistra. Quindi, nel tentativo di acquisire consensi tra i delusi da Forza Italia, non esita a cavalcare l’onda del giustizialismo tanto cara ai giornalisti de “Il Fatto quotidiano”, che traggono spunto da questi squallidi episodi per certificare il declino del Cavaliere e la fine del berlusconismo.

Ma vi è di più. Tutti i quotidiani pongono in evidenza l’ultimo tradimento, quello del giornalista Paolo Bonaiuti, storico portavoce di Berlusconi, per dimostrare ancora una volta che FI sta perdendo i pezzi e che i cortigiani (come li definisco io) stanno abbandonando la Corte; forse perché la forza carismatica del Cavaliere - che ha portato i cortigiani stessi ad occupare nella scena politica posti importanti - si sta esaurendo. Ma tutti noi, speranzosi ancora nel risveglio nazionale, spazzeremo via (se ci daranno la possibilità di votare) tutta questa gentaglia, certi come siamo che gli italiani perdonano tutto tranne il tradimento. Ma, quasi per sentirmi meglio, dopo quattro anni trascorsi non in modo degno dalle istituzioni, senza far nulla, anzi in qualche occasione offendendone la memoria con definizioni non sempre appropriate, voglio ricordare quell’italiano morto con dignità e coraggio, Fabrizio Quattrocchi, che tutti hanno dimenticato.

Nel mentre, intervistato da Fabio Fazio, il monarca Napolitano con piglio stentoreo ha dichiarato che l’Euro è intoccabile, anche se gli euroscettici dovessero conseguire la vittoria alle prossime elezioni, pur riconoscendo che il comportamento di chi ci governa in Europa non è stato dei migliori. Mi chiedo, vigente l’attuale Costituzione, può un Capo di Stato che rappresenta l’Italia ignorare la sovranità popolare che viceversa dovrebbe garantire? Siamo davvero alla frutta!

Aggiornato il 08 ottobre 2017 alle ore 20:16