Il giovane Premier sempre allo specchio

Inspiegabilmente, sembra che nulla possa ridimensionare Matteo Renzi. Tutta quell’Italia che con Silvio Berlusconi, soprattutto, ma anche con Mario Monti ed Enrico Letta, scriveva, diceva, scioperava, adesso supinamente, ipocritamente e noi aggiungiamo, scelleratamente, ha abbassato la guardia, limitandosi a qualche sussurro. Ovviamente non parliamo di Grillo, della Lega e Fratelli d’Italia, parliamo di chi conta davvero e che proprio per questo dovrebbe e potrebbe riportare sulla terra un Premier sempre più in delirio di se stesso, che con le sue sbrasate ci porterà a sbattere. Ce ne accorgeremo tra qualche mese quando, non tornando i conti, saremo per l’ennesima volta costretti a subire gli ultimi dissanguamenti fino a svuotare le vene di tutti.

Il Pil per sperare bene dovrebbe crescere da subito dell’1,5% e invece si muoverà sì e no intorno allo 0, quindi il rapporto debito-Pil aumenterà, superando la follia del 135%, così come la disoccupazione e ovviamente le tasse. Come se non bastasse, arriverà il fiscal compact, e a quel punto per salvarci non resterà che succhiare disperatamente dalle nostre vene l’ultimo sangue disponibile, con provvedimenti devastanti del tipo patrimoniale. Questa non è una previsione da gufi, come dice il giovane fiorentino capo del Governo, più semplicemente è la ragionevolezza del far di conto, di chi conoscendo l’economia utilizza quel buon senso che manca totalmente all’Esecutivo e alla maggioranza che lo sostiene. Del resto, sulla revisione della spesa si sta giocando ai carri armati di Mussolini, quello che esce da una parte rientra dall’altra, con l’aggravante che quello che esce è sicuro, mentre quello che entra è tutto da vedere.

Si stanno spendendo soldi, vedi gli 80 euro che certamente male non sono in previsione delle Europee, sperando di risparmiarne degli altri per coprirne il buco. Oltretutto, 80 euro allevieranno le pene di una parte degli italiani, ma lasceranno inalterate quelle dei pensionati minimi, dei piccoli autonomi, dei micro-imprenditori e delle partite Iva. In buona sostanza, metà bene e metà male, che significa bilancio zero, anzi sottozero, perché la parte dimenticata si troverà Tasi e addizionali. Alla faccia dell’ottimismo e del successo! La tassa sui risparmi, poi, farà in negativo la sua parte, colpirà le borse riducendo risultati e quindi consumi. Oltretutto la maggior imposta sul risparmio può leggersi come una doppia malignità, per un verso quella di mortificare il sacrificio di tante famiglie, per l’altro quella dell’invito a non risparmiare perché non conviene più. Insomma, una roba satanica! Da ultimo le privatizzazioni.

Da ciò che si vede saranno i soliti regali agli amici e, come in passato, finiremo col vendere senza guadagnare. Volendo quindi leggerla politicamente, questa operazione di Renzi sta emulando, con le differenze del caso, la gioiosa macchina di Achille Occhetto. Infatti il centrodestra nel suo complesso si sgretola, mentre il Partito Democratico si rafforza: Matteo vince e il centrodestra perde. Gli ideatori del modulo Renzi proprio questo volevano, far abboccare in modo diverso Alfano e Berlusconi, l’uno al Governo e l’altro fuori, per arrivare con i soliti aiutini della magistratura, che forse ancora non sono finiti, a ridurre il centrodestra all’inconsistenza. Occhetto fallì per un pelo, grazie a Berlusconi. Stavolta Renzi non fallirà, specialmente se incontro alle Europee, da dentro e da fuori l’Esecutivo, per la politica interna e quella Ue, gli uomini del centrodestra continueranno ad assentire supinamente.

Le elezioni di maggio saranno, dunque, l’occasione per chi vorrà (ed è comunque auspicabile che siano in tanti) di mostrare assenso o dissenso, serenità o disagio, approvazione o disapprovazione , per questi metodi, per questi vincoli, per questi obblighi e per questa Europa. Non la si perda questa occasione e non la si sprechi, il voto è la più alta e grande opportunità che la democrazia offre alla gente, delegandogli il potere di determinare futuro e programmi. Per parte nostra ci auguriamo che per il bene del Paese si ritrovi la strada del buon senso e della pacificazione. Prima che sia tardi, prima che sia inutile!

Aggiornato il 25 gennaio 2018 alle ore 11:30