Gli scandali estivi aiutano Monti

L’estate porta consenso a Mario Monti e al suo governo. È questo il dato più rilevante dell’ultimo sondaggio realizzato da Spincon.it per L’Opinione. Rispetto al 9 agosto, il job approval del premier sale dal 38,9% al 43% (+4,9%). E cresce la percentuale di cittadini che esprimono un giudizio positivo per l’operato del governo nel suo complesso: 39,3% rispetto al 36,6% di inizio agosto. Se prendiamo in considerazione il differenziale tra chi esprime un giudizio “molto positivo” e chi ne esprime uno “molto negativo” (il sondaggista statunitense Scott Rasmussen definisce questo parametro come “approval index”), Monti passa dal -22,5% al -17,1%, migliorando di oltre cinque punti percentuali (+5,4%). Trend positivo, ma meno evidente, anche per il governo, in crescita dal -28,3% al -24,9% (+3,4%). Un italiano su dieci, insomma, esprime un giudizio “molto positivo” sull’operato del premier, mentre il numero di chi ha un’opinione “molto negativa” è ormai sceso a meno di un terzo della popolazione totale. Una crescità di popolarità, quella di premier ed esecutivo, che sembra distribuita abbastanza omogeneamente sullo spettro “ideologico” del paese. Anche se, in valori assoluti, Monti resta molto più apprezzato tra gli elettori di centro e di centrosinistra (oltre il 60%) rispetto a quelli di centrodestra (circa il 25%).  

Passiamo ora alla parte del sondaggio che riguarda le intenzioni di voto per le prossime elezioni politiche. Rispetto a quanto segnalato da altri istituti di ricerca nelle ultime settimane, Spincon.it non registra una ripresa sostanziale di consenso da parte del Pdl, che resta più o meno sugli stessi livelli di agosto. A livello di coalizione, un ipotetico centrodestra (Pdl, Lega, La Destra, Grande Sud e Fiamma tricolore) raggiungerebbe oggi il 30,6%, perdendo cinque punti decimali rispetto al 9 agosto. Il centrosinistra (Pd, Idv, Sel, Verdi e Psi) passa dal 40,2% al 39,5%, perdendo lo 0,7%. In calo anche il Terzo Polo (Udc, Fli, Api ed Mpa), che passa dall’8,9% all’8,5% (-0,4%). In crescita, invece, il Movimento 5 Stelle, che guadagna l’1,3% passando dal 13,0% al 14,3%, invertendo il trend sostanzialmente negativo che aveva caratterizzato questa formazione politica all’inizio dell’estate.

Partendo da destra, il Popolo della Libertà passa dal 17,9% al 18,3% (+0,4%), con un miglioramento molto leggero che lo lascia comunque lontanissimo dal risultato raccolto alle elezioni politiche del 2008 (37,3% alla Camera). Lieve calo, invece, per la Lega Nord, che passa dal 7,9% al 7,5% (+0,3%) e per La Destra di Francesco Storace, che perde quattro punti decimali e passa dal 4,5% al 4,1%. Più o meno stabili le altre due formazioni minori del centrodestra: Grande Sud resta allo 0,2%, mentre Fiamma tricolore perde un punto decimale e scende allo 0,5%. A sinistra, perde colpi il Partito democratico, che scende dello 0,5% e si ferma al 26,7%, confermandosi comunque il primo partito italiano. Sinistra Ecologia e Libertà perde lo 0,3% e si attesta al 5,6%. Due punti decimali per l’Italia dei Valori che passa dal 4,8% al 5,0%. Qualche briciola la lascia per strada anche il Psi, in calo dallo 0,5% allo 0,3%, mentre i Verdi guadagnano un punto decimale, salendo dall’1,8% all’1,9%. Calma piatta per i partiti del (fu?) Terzo Polo. Stabile al 6,1% l’Udc. E stabili, anche se in stato “comatoso”, Alleanza per l’Italia di Francesco Rutelli ed Mpa di Raffaele Lombardo, entrambe allo 0,2%. Perde colpi, invece, Futuro e Libertà che scende dal 2,4% al 2,0%. Tra i i partiti che non appartengono ad una delle tre coalizioni maggiori - oltre al Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che sale dal 13,0% al 14,3% (+1,3%) - restano stabili i Radicali italiani al 2,1% e la Federazione della Sinistra (l’alleanza tra Rifondazione comunista e Comunisti italiani) al 2,4%. Buona risalita, infine, per il Partito Pirata, che passa dall’1,5% all’1,9% (+0,4%).

Questa settimana, le “domande extra” nel sondaggio di Spincon.it riguardavano l’elettorato potenziale di “Fermare il declino” il movimento lanciato qualche mese fa da Oscar Giannino. Secondo Spincon.it, 29,9% degli italiani prenderebbe in considerazione l’ipotesi di votare per una lista ispirata a questo movimento. Ed è interessante notare come questo “partito” attirerebbe molti più elettori di centrodestra (44,9%) che di centrosinistra (9,4%). La maggioranza relativa dell’elettorato potenziale di “Fermare il declino” preferirebbe presentarsi alle elezioni senza la compagnia ingombrante di altri partiti (31,3%), anche se non manca chi vorrebbe un’alleanza con Italia Futura (21,4%), con il Pdl (20,6%) o con il Pd (14,3%). Meno consensi riscuotono le possibili alleanze con Lega Nord (7,1%) e Udc (3,7%). Ancora meno l’ipotesi di non partecipare affatto alla tornata elettorale (1,6%).

Tra i possibili leader, infine, naturalmente vince a mani basse lo stesso Oscar Giannino (53,4%), con grande distacco nei confronti di Luca Cordero di Montezemolo e Luigi Zingales, appaiati al 7,5%. Più distanti Emma Marcegaglia (6,4%), Diego Della Valle (5,8%) e Michele Boldrin (2,1%).

Aggiornato il 04 aprile 2017 alle ore 15:51