La dimensione elettrica della vita

Secondo una ricerca pubblicata su Scientific American nel 1984, la luce sugli steli delle piante rappresenta il precursore ancestrale del sistema del Primo vascular system che è corrispondente al sistema dei meridiani. Noi esseri umani immagazziniamo luce – energia –analogamente alle piante che, come noi, hanno un sistema nervoso ed un elevato grado di organizzazione strutturale con cui rispondono all’ambiente. Dentro i meridiani, cioè nel Primo vascular system, scorre quello che duemila anni fa un antico testo cinese – “Huangdi Neijing” – ha chiamato il “fluido vivificante”, cioè il “liquor” di Kim Bong-han, scienziato coreano scopritore del Primo vascular system, precedentemente detto “canali di Bong-han”. Tale fluido scorre a velocità variabile di 0,1-0,8 millimetri al secondo e funziona come un canale ottico per l’emissione di luce/energia o biofotoni, generando un segnale elettromagnetico il quale svolge un ruolo specifico nei vari processi biologici. In pratica il Primo vascular system è una sorta di sistema circolatorio primordiale, che funge da modello per lo sviluppo dei vasi sanguigni. I punti attivi dell’agopuntura rappresentano una sorta di regolatori del flusso elettrico dentro il nostro organismo. All’interno vi scorre il flusso energetico vitale. Il liquido, liquor, è stato rilevato dentro il Primo vascular system e ne è stata rilevata la radioattività intorno agli agopunti.

L’energia scorre dentro di noi come un fiume di vita attraverso il Primo vascular system, modulando il nostro stato di salute con il suo flusso. Questo flusso fluido fluisce in maniera dinamica e incessante, a volte equilibrata, a volte impetuosa, è l’elemento indispensabile, l’energia vitale di tutti noi organismi viventi. Dentro la rete dei meridiani, che altri non sono che il Primo vascular system, scorre questo flusso che ci rende e mantiene vivi. I segnali del nostro sistema nervoso sono unidirezionali, i canali di Bong-han (il Primo vascular system) sono paragonabili ad una fibra ottica, veicolano cioè una elevatissima quantità di informazioni. Il Primo vascular system trasporta la luce, che fluisce lungo i meridiani ed entra ed esce lungo i punti di agopuntura; questi sono lo sbocco esterno dei meridiani. In base agli studi di Bong-han il Primo vascular system, che è una rete strutturale unica ed anatomicamente distinta, è responsabile della formazione e del controllo della crescita dell’embrione e dell’organismo, avendolo sinora rilevato sugli animali. Esso gestisce cioè l’elevatissimo volume di informazioni necessarie per controllare tale organizzazione. Corpuscoli e dotti di Bong-han, agopunti e centri organizzativi embriologici sono estremamente simili, presentano ad esempio tutti una buona conduttanza elettrica. Robert Becker, ortopedico statunitense che ha insegnato elettrofisiologia, muovendo dallo studio delle ossa, ha portato avanti notevoli studi sulla rigenerazione, individuando sulle salamandre (alla base gli studi del gesuita italiano Lazzaro Spallanzani) il meccanismo di ricrescita di loro parti del corpo perdute. Ha così scoperto la rilevanza delle correnti elettriche nell’organismo, vale a dire la dimensione elettrica della vita. Correnti elettriche, campi elettromagnetici e rigenerazione degli organi negli organismi viventi sono correlati al Primo vascular system.

Le lucertole rigenerano la coda, le giovani rondini rigenerano gli occhi, insetti e gamberi rigenerano parti del loro corpo, Lazzaro Spallanzani ha dimostrato la rigenerazione nei vermi, nelle lumache, nei girini e nelle salamandre. Nella rigenerazione la polarità – l’energia dentro di noi è come nella pila elettrica cioè positiva, con meno elettroni, e negativa, con più elettroni – che garantisce il normale rapporto tra la parte frontale e la parte posteriore nonché tra la parte superiore ed inferiore dell’organismo è conservata; la capacità rigenerativa è maggiore in determinate zone del corpo, e diminuisce via via in tutte le direzioni. Nei processi di rigenerazione è seguita una sequenza fissa e preordinata – cosiddetta dominanza – per cui ci sono zone in cui la riparazione avviene prima e a seguire altre, preordinate, evitando duplicazioni o sequenze altre od errori nella sequenza stessa. Ogni parte del “modello” da rigenerare contiene le informazioni su ciò che è in relazione al tutto, come un ologramma. La zampa anteriore della salamandra è identica alla nostra, alle nostre braccia. Allo stesso modo del caso dell’embrione, nella rigenerazione, ci sono cellule totipotenti in grado di sviluppare tutti i diversi tipi cellulari necessari per la ricostruzione dell’intero arto. Non si sa quale sia il fattore di controllo, come faccia a sapere, ad esempio, che sia da rifare l’arto destro invece di quello sinistro, quali geni si attivino, quali proteine si producano e come facciano a sapere dove posizionarsi. Nel caso di un anfibio come il tritone, se è allo stato di larva, intervengono cellule staminali di riserva progenitrici del muscolo, mentre dopo la metamorfosi, cioè da adulto, quando quelle cellule staminali sono di gran lunga in numero minore, i miociti scheletrici regrediscono temporaneamente ad uno stato meno differenziato e proliferano compiendo il tritone naturalmente quel difficile processo attuato in laboratorio per portare le cellule da adulte a staminali pluripotenti. In pratica, il tritone sfrutta ben due differenti meccanismi di rigenerazione a seconda che sia allo stadio larvale o adulto. Solo di recente è stato individuato il gene p21 che regola la rigenerazione dei tessuti nei mammiferi, una capacità perduta nel corso dell’evoluzione ma mantenuta, ad esempio, dai vermi piatti, dalle spugne e dalle salamandre. Regolando il gene p21, si può promuovere lo stato pluripotente nelle cellule inattivando temporaneamente il gene stesso ed accelerando così la guarigione dei tessuti negli esseri umani. Dagli studi della scienziata italiana Piera Locatelli è emerso che il tipo di struttura rigenerata dipende dall’area di destinazione del nervo. Significa che qualche “tipo” di “corrente”, che circola attraverso i nervi, determina quella determinata crescita. Si ipotizza sia il Primo vascular system.

Nella rigenerazione delle piante, è stato studiato dallo scienziato russo A.M. Sinyukhin e pubblicato nella “Natura della variazione dei potenziali bioelettrici nel processo di rigenerazione delle piante”, dapprima – in una pianta di pomodoro recisa su cui è stato innestato un germoglio vicino al taglio – si manifesta una corrente negativa, cioè un intenso flusso di elettroni, che aumenta di intensità mentre il nuovo ramo comincia a crescere. E poi inverte la polarità divenendo corrente positiva, cioè con pochi elettroni. A corrente elettrica corrispondono i cambiamenti biochimici. Nei suoi studi sulle salamandre, Robert Becker ne “Il corpo elettrico”, ha rilevato che tutti gli animali – quindi anche noi animali umani – hanno carica positiva nell’allargamento branchiale (corrisponde al torace) e carica negativa di circa 8-10 millivolt su ciascuna estremità (le nostre mani e piedi). C’è un flusso di elettroni che va dalla testa e dal tronco verso gli arti (nelle salamandre verso la coda). Amputando tra il gomito e il polso, la polarità si inverte all’istante salendo di tensione fino a 20/30 millivolt negativi. A rigenerazione dell’arto avvenuta, la tensione ritorna ai valori normali di 8/10 millivolt negativi. È il potenziale negativo ad avviare la formazione del blastema, l’inizio della rigenerazione.

Interessantissimo lo studio sulle ossa, che, lo si ricordi, sono formate di fibre di collagene affiancate ed avvolte in spirali contrapposte – doppia elica – attorno ad un asse centrale di pochi millimetri, gli osteoni, al centro dei quali passa un vaso sanguigno ed un nervo, e di apatite. Tra i tessuti in grado di produrre nuovo osso in una frattura c’è il periostio, cellule dello strato più interno che si attivano dopo la frattura; esse iniziano a dividersi e alcune cellule figlie si trasformano in osteoblasti. Successivamente cristalli di apatite si addensano all’esterno delle fibre. L’altro tessuto che forma nuovo osso è il midollo, le sue cellule differenziate vanno a formare il blastema riempiendo la parte centrale della frattura. Le cellule del blastema si trasformano in cellule della pelle e in osteoblasti. La ricrescita dell’arto delle salamandre avviene così, come nella rigenerazione delle nostre ossa umane. Una corrente negativa di intensità maggiore del normale precede il processo di rigenerazione ossea. La tensione del lato e della parte compressa diventa negativa, l’altro lato positiva. La tensione negativa rappresenta lo stimolo della crescita. Gli scienziati Robert Becker e Charles Bachman hanno studiato le proprietà elettriche dell’osso giungendo a risultati rilevantissimi. Semplificando molto, l’osso rotto produce una sollecitazione e soprattutto un segnale piezoelettrico – precisamente il collagene dell’osso – che indica che si è verificato l’evento stressante. L’intensità informa le cellule della forza dello stress e la polarità della corrente evidenzia la direzione. Lo stress viene, cioè, convertito in segnale elettrico. Come in un trasduttore, vale a dire un dispositivo che converte in elettricità altri tipi di forze o viceversa. L’osso è in sostanza come un Led, Light emitting diode. Le correnti elettriche sono il fattore chiave. Ancora tutto da indagare, decifrare e capire il ruolo del Primo vascular system.

Aggiornato il 25 gennaio 2021 alle ore 12:53