L’agricoltura verso la transizione ecologica e digitale

martedì 19 gennaio 2021


L’agricoltura che abbiamo conosciuto fino ad oggi, non essendo più al passo con i tempi tecnologia necessita di cambiare con la tecnologia, l’analisi dei dati e l’intelligenza artificiale. La pandemia sanitaria ha disegnato nuovi scenari internazionali in relazione alla promozione e alla diffusione delle eccellenze agroalimentari nei mercati esteri. La rivoluzione verde, che il mondo sta intraprendendo, coinvolge anche il settore agricolo, traghettandolo verso un nuovo modello economico e sociale di sviluppo su scala globale. Per dare risalto e vitalità a tale metamorfosi sociale, professionale e commerciale sarà necessario approfondire le opportunità della tecnologia, dell’intelligenza artificiale e dei big data per l’agricoltura e ridurre drasticamente le emissioni di gas alteranti in linea con gli obiettivi del Green deal europeo e con i punti dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite e sostenere un piano per la logistica del comparto agricolo, con contributi alle aziende per abbassare l’impatto ambientale del sistema dei trasporti, per innovare il settore della produzione, per migliorare la capacità di stoccaggio delle materie prime agricole e la capacità logistica dei mercati all’ingrosso, facendo anche esprimere il potenziale in termini di export delle piccole e medie imprese agroalimentari.

La visione degli innovatori e dei sostenitori dell’agricoltura di precisione va verso una nuova “agricoltura sostenibile” che generi mutamenti occupazionali e iniziative per la competitività, riqualificazione energetica e capacità logistica del comparto agricolo del Mediterraneo. Tra gli elementi essenziali per le politiche alimentari del Mediterraneo ritroviamo il grano, il frumento e il mais. Nell’Europa immersa dalle problematiche legate alla pandemia sanitaria, la produzione di frumento totale è in diminuzione di 23,3 milioni di tonnellate, collocandosi a 131,7 milioni di tonnellate nella campagna 2020‐2021 (pari a ‐15 per cento). Le maggiori esigenze di importazione in Nord Africa potrebbero comunque sostenere il commercio mondiale nel 2021, rimettendo al centro di scelte strategiche il Mediterraneo e l’economia del bacino comune. Come evidenziato dall’Istituto di servizi per il Mercato agricolo alimentare, che ha programmato interessanti indagini sulla domanda e l’offerta dei prodotti alimentari nelle settimane di diffusione del coronavirus in Italia, soprattutto per le filiere cerealicole, il tema dell’approvvigionamento della materia prima risulta di fondamentale importanza, così come la qualità e la tracciabilità del grano e dei suoi derivati. Un progetto che segue tale direzione è Roads of the indigenous grains in the Mediterranean (IngraMed), presente sul portale di Prima observatory, ideato e coordinato da Gi & Me Association, presieduta dall’ingegnere Franz Martinelli, con partner dall’Italia e dalla Tunisia, oltre che dalla Grecia e dal Marocco. Il progetto mette al centro interessi economici e formativi. L’intento del progetto è voler fornire un concreto contributo alla valorizzazione dei Grani autoctoni del Mediterraneo che rappresentano una parte integrante del patrimonio genetico della biodiversità mediterranea, attraverso il consolidamento del legame tra prodotti e territorio, una visione particolarmente importante per le politiche alimentari anche dell’Italia finalizzate alla produzione di qualità.

Sostenere l’agricoltura di precisione con la realizzazione di un sistema digitale di raccolta e con l’organizzazione e gestione dei dati, mediante sistemi di sensoristica e analisi geo-referenziata dei processi e dei movimenti di mezzi, merci e persone che operano all’interno delle filiere agroalimentari del Mediterraneo, vuol dire innovare il settore e generare anche nuove opportunità per l’occupazione dei giovani. L’intervento della tecnologia e dei sensori nel mondo agricolo consente di creare una rete “incentrata su tecnologie cloud e real time”, con sistemi blockchain e servizi decentralizzati input/output, che consentiranno una nuova rivoluzione anche all’interno del quadro gestionale dell’amministrazione delle aziende agricole.


di Domenico Letizia