Sge, l’azienda che “sgonfierà” la bolla delle auto elettriche

venerdì 16 ottobre 2020


È una rivoluzione fatta di leve e resistenze. Un mondo composto di fisica e sogni. Scienziati, ingegneri, tecnici e visionari. Vi parliamo di un innovativo generatore di energia elettrica pulita che cambierà il volto di questo Paese e non solo. Quelli della Sge Italia (l’azienda che li produce) sono dei pionieri, dei folli come direbbe Steve Jobs. Il loro team è composto da una trentina di persone e sono vent’anni che lavorano a questo progetto senza tregua in un laboratorio di Cassino, in provincia di Frosinone. La loro mission è la ricerca, lo sviluppo e le conseguenti applicazioni commerciali di tecnologie per il risparmio e l’efficienza energetica, a diretto sostegno del clima e dell’ambiente. Migliorando il rapporto dell’uomo con la terra, riducendo l’impatto sull’ecosistema.

Sono i generatori Nyo e producono energia elettrica green a economia circolare, basati su un nuovo tipo di motore autosostentante che trasforma l’energia meccanica prodotta, in energia elettrica mediante un alternatore. Praticamente un nuovo tipo di gruppo elettrogeno. Che, però, non ha bisogno di carburante per funzionare. Sicuramente quest’invenzione permetterà di risolvere tutta una serie di problemi energetici a livello globale, oltre a contribuire fattivamente alla riduzione dell’impatto dell’uomo sull’ecosistema, diminuendone l’impronta carbonio, il miglioramento del clima e delle condizioni di vita.

Ecco la loro storia. La storia dell’Sge Italia. Tutto è cominciato oltre 20 anni fa con un’idea ritenuta da tutti impossibile. Sono 20 anni di sacrifici, problemi, umiliazioni, porte sbattute in faccia. La maggior parte delle persone si sarebbero arrese. Loro no. Da giovani hanno giocato a basket e lì non si molla mai. Fino alla fine. Anche se sei sotto di 40 punti. La partita finisce quando sul tabellone il tempo indica 00:00. Sono sotto costante osservazione da parte di moltissime aziende della Silicon Valley. E non è fantascienza. Anche i più scettici, infatti, una volta conosciuto i proprietari di questa società, si sono dovuti ricredere. È tutto vero.

Avete mai sentito parlare di un folle che vuole far camminare le carrozze senza cavalli ma con un “coso” chiamato motore? E di uno che sta cercando di sostituire le lampade a olio con delle ampolle di vetro con un filo dentro? Di quei due folli che vogliono costruire una macchina volante chiamata aeroplano, ci vogliono mettere delle persone sopra e lo vogliono far volare come un uccello, ridicolo vero? La pila elettrica. I telefoni cellulari. Trasformare la luce direttamente in elettricità. Alla fine si tratta solo di avere un po’ di lungimiranza. Di alzare un momento gli occhi su una visione d’insieme e guardare le cose da un’altra angolazione. Provateci. Potreste vedere delle cose che non avete mai visto.

Loro lo hanno fatto e sono riusciti, per primi al mondo, a ottenere risultati fino a oggi ritenuti impossibili. “Ci faccia caso. Nel corso della storia ogni volta che è venuta fuori una nuova innovazione, fino a quel momento era ritenuta qualcosa di impossibile – spiegano – siamo arrivati a questo nuovo tipo di motore applicando delle leggi della fisica che nessuno aveva pensato di fondere, facendole lavorare insieme”. A livello economico esistono molti vantaggi per questo motore. Produce più energia di quella che consuma e di conseguenza, possiamo dire, che nel suo insieme, globalmente, ha un rendimento superiore al 100 per cento.

“Immagini un gruppo elettrogeno che produce energia elettrica pulita senza inquinare. Il gruppo elettrogeno classico ha bisogno di gasolio o gas per farlo attivare, mentre con i nostri generatori Nyo non c’è bisogno di nessun tipo di combustibile per farli funzionare”. Uno dei possibili risvolti delle possibili applicazioni, sarebbe anche nel settore automotive. Si potrebbe risolvere il problema della ricarica della batteria delle auto elettriche, problema dovuto alla mancanza di energia elettrica, al necessario ampliamento delle infrastrutture di trasporto e distribuzione dell’energia elettrica. E, di conseguenza, alla mancanza di colonnine per la ricarica sul territorio.

Qui vale la pena aprire una parentesi. Vi spieghiamo perché il mondo delle auto elettriche, senza la tecnologia Nyo, è una bolla che prima o poi scoppierà. Innanzitutto, dobbiamo dire che le auto elettriche inquinano. Perché per realizzare una di queste vetture si è prodotto un inquinamento pari a circa 70mila chilometri di un’auto endotermica. E non è poco. Un’auto elettrica, poi, ha a bordo una batteria da, diciamo, 80 kilowatt/ora, quando è scarica (a meno che non facciate solo la ricarica parziale) per ricaricarla completamente in un’ora bisogna fornire per forza di cose 80 kilowatt per un’ora. Se la volessimo ricaricare in mezz’ora bisogna fornirle 160 kilowatt per un’ora. E per ricaricarla in 15 minuti 320 kilowatt per un’ora. Ok? Bene, andiamo avanti. 80 kilowatt/ora è pari all’energia fornita a 26 appartamenti, 160 kilowatt/ora è pari all’energia fornita a 53 appartamenti, 320 kilowatt/ora è pari all’energia fornita a 78 appartamenti. Ci siete? Perfetto, continuiamo ad andare avanti. Una famiglia media in Italia è composta da 4 persone; 4 persone per 78 appartamenti = 312 persone. Quindi per ricaricare un’auto con una batteria da 80 kilowatt in un’ora bisogna “togliere” l’energia a 312 persone?

Stiamo parlando solo di una un’auto elettrica: vogliamo fare una proiezione con più auto? Bene. 100 (auto elettriche) per 312 (persone) = 31.200 persone. Mille (auto elettriche) per 312 (persone) = 312mila persone. 10mila (auto elettriche) per 312 (persone) = 3.120.000 persone. Facciamo un esempio pratico. A Roma vivono circa 2.900.000 persone e ci sono circa 1.800.000 autovetture, state focalizzando le dimensioni del problema? Per ricaricare 10mila auto elettriche bisognerebbe togliere l’energia a tutti i romani.

Quindi, perché non installano le colonnine di ricarica? Semplice, primo, non c’è energia elettrica a sufficienza. Secondo, le infrastrutture (le reti di trasporto dell’energia elettrica) sono insufficienti. Terzo, forse il problema più importante e di difficile soluzione, la rete di distribuzione dell’energia elettrica nelle città andrebbe completamente rivista. Il problema non lo abbiamo solo in Italia, ma è un problema presente in tutto il mondo. Infatti, Elon Musk, il grande Elon Musk, ha realizzato delle mastodontiche centrali fotovoltaiche, con un sistema di accumulo fatto di mega batterie e una rete di colonnine per la ricarica come supporto alle vendite delle sue autovetture.

Sì, ma ci sono delle soluzioni attuabili per risolvere il problema? Come al solito vengono dall’Italia, la nostra piccola e bistrattata Italia. Un Paese che ha dato i natali a grandi menti. Persone che hanno rivoluzionato il mondo. C’è un’azienda che si chiama Sge Italia. La stessa di cui parliamo in questo articolo. Sta portando avanti un’importante iniziativa industriale, forte di un brevetto rilasciato in Europa, Cina e in corso di rilascio “globale” per la produzione di generatori Nyo. Cosa sono? Semplicemente una rivoluzione.


di Michele Di Lollo