Luna e Marte, l’Italia al centro del cosmo

mercoledì 14 ottobre 2020


L’Italia ha un posto in prima fila nelle future missioni dirette sulla Luna e Marte, grazie alla “pioggia” di contratti firmati dalle principali aziende aerospaziali italiane nell’ambito della partecipazione dell’Europa, attraverso l’Agenzia Spaziale Europea (Esa), ai programmi Artemis della Nasa per il ritorno alla Luna e Msr (Mars Sample Return), destinato a portare a Terra i primi campioni del suolo marziano.

Ad aggiudicarsi i contratti sono stati Leonardo, per la realizzazione dei bracci robotici della missione Msr, e Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%). La prima costruirà i bracci robotici destinati a raccogliere i campioni del suolo marziano da riportare a Terra nella missione Msr (Mars Sample Return) della Nasa prevista per il 2026. Il contratto, firmato con l’Airbus, rientra nella collaborazione dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) alla missione e riguarda la fase di studio avanzata del braccio robotico del Sample Fetch Rover (Sfr) dell’Esa; anche grazie al contributo dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Leonardo ha inoltre ottenuto dall’Esa il finanziamento per proseguire lo studio del Sample Transfer Arm (Sta) per il lander della Nasa. Parleranno italiano anche due dei moduli principali della futura stazione spaziale Gateway, destinata a orbitare intorno alla Luna nell’ambito del programma Artemis e a realizzarli sarà la Thales Alenia Space, joint venture tra Thales (67%) e Leonardo (33%) e i due moduli sono I-Hab (International Habitat), che ospiterà gli astronauti, ed Esprit, per le comunicazioni e il rifornimento. Entrambi costituiscono il contributo dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) al programma Artemis. La prima tranche del contratto per I-Hab, firmata con l’Esa, è del valore di 36 milioni di euro su un importo globale di 327 milioni, Lo sviluppo di Esprit, invece, è già iniziato grazie all’Autorizzazione a Procedere (Atp) e la relativa firma del contratto prevista entro la fine di quest’anno. Sono accordi che gettano le basi della nuova fase dell’esplorazione spaziale, decisa a riportare l’uomo sulla Luna prima con la stazione spaziale Gateway e poi con la costruzione di basi sul suolo lunare che potranno diventare un trampolino per le missioni dirette a Marte.

Un’avventura che nasce da alleanze internazionali, come quella appena rinsaldata dai nuovi accordi fra Esa e Nasa, ha detto il direttore dell’Esplorazione Umana e Robotica dell’Esa, David Parker. “L’Esa è onorata di collaborare con la Nasa a il programma Artemis, che estende la partnership dalla Stazione Spaziale Internazionale fino alla Luna. Ogni lancio di astronauti sulla Luna a bordo della nuova astronave Orion farà affidamento sul modulo di servizio europeo per potenza, propulsione, ossigeno e acqua, inclusa la tecnologia chiave dall’Italia”, ha detto Parker all’Ansa. A sottolineare ulteriormente il ruolo chiave del nostro Paese, Parker ha rilevato che “con l’aiuto dell’industria italiana, l’Europa fornirà alloggio all’equipaggio, telecomunicazioni, rifornimento e un’incredibile vista della Luna”. Guardando avanti, ha aggiunto, “studieremo l’ambiente unico intorno alla Luna, cercheremo acqua ghiacciata al suo polo Sud e consegneremo rifornimenti agli astronauti sulla superficie mentre esploriamo insieme l’ottavo continente terrestre. Supportati dalle nostre missioni robotiche, impareremo abbastanza per fare finalmente il salto molto più grande dell’invio di esseri umani su Marte”.

Un scenario che fino a poco tempo fa sarebbe stato fantascienza, ma che oggi è un vero e proprio salto nell’economia del futuro. Lo ha rilevato anche il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per lo Spazio, Riccardo Fraccaro, per il quale “la partecipazione dell’Italia all’ambizioso programma Artemis per il ritorno sulla Luna è strategica per lo sviluppo dell’industria nazionale. Come Governo - ha aggiunto - abbiamo lavorato con il massimo impegno per garantire all’Italia un ruolo di primo piano nella nuova corsa allo spazio”.

Una leadership che l’industria italiana è consapevole di avere, ha detto Walter Cugno, vicepresidente del Dominio Esplorazione e Scienza di Thales Alenia Space. I contratti firmati oggi indicano infatti che “la Thales Alenia Space ha una leadership a livello internazionale, riconosciuta adesso anche a livello mondiale per le missioni dirette alla Luna: è il prosieguo della storia costruita con la Stazione Spaziale”.


di Roberta Moretti