Informatica: il 40% degli utenti utilizza sistemi operativi obsoleti

Oltre il 40 per cento di utenti privati e imprese si affida ancora a sistemi operativi non supportati o al termine del proprio ciclo di vita, quindi con potenziali problemi di sicurezza informatica, sebbene siano disponibili le versioni più recenti. Lo dice una indagine di Kaspersky, sottolineando che "la fine del ciclo di vita di un sistema operativo implica il mancato rilascio di ulteriori aggiornamenti da parte del fornitore, inclusi quelli relativi alla sicurezza informatica". I cyber criminali, dunque, potrebbero scoprire vulnerabilità non ancora conosciute all'interno di questi sistemi e sfruttarle per gli attacchi hacker.

Secondo la ricerca, circa il 41 per cento degli utenti continua a utilizzare un sistema operativo desktop non supportato o prossimo alla fine del proprio ciclo di vita come Windows XP o Windows 7. Parallelamente, il 40 per cento delle micro-imprese e il 48 per cento delle Pmi e delle grandi aziende si affida ancora a questi sistemi. Per Kaspersky, ad esempio, "nonostante l'estensione del supporto di Windows 7 terminerà a gennaio 2020, questo sistema operativo continua ad essere una scelta popolare tra privati e aziende.

Più di un terzo (38 per cento) degli utenti privati e delle micro-imprese e il 47 per cento delle PMI e delle grandi aziende fa ancora uso di questo sistema operativo. Il numero di piccole, medie e grandi imprese che impiegano Windows 7 e la più recente versione Windows 10 (il 47 per cento delle workstation adopera questo SO) si equivale". I ricercatori raccomandano ad utenti ed aziende di utilizzare una versione aggiornata del sistema operativo con la funzione di aggiornamento automatico abilitata.

Aggiornato il 28 agosto 2019 alle ore 14:33