Marte, identificato un lago di acqua salata

giovedì 26 luglio 2018


C’è acqua su Marte. È stato scoperto un lago di acqua liquida salata sul pianeta rosso. Si trova poco lontano dal Polo Sud, nella zona cosiddetta Planum Australe. È stato identificato da un gruppo di scienziati italiani che pubblicano la loro scoperta sulla prestigiosa rivista scientifica americana “Science”. Il lago è a 1,5 chilometri nel sottosuolo. Ha un diametro di venti chilometri e una profondità di alcuni metri. I dati raccolti non consentono ulteriori dettagli. Si tratta, in ogni caso, di un risultato di eccezionale portata scientifica, raggiunto grazie all’uso del radar Marsis imbarcato sulla sonda MarsExpress dell’Esa europea lanciata nel giugno 2003, per studiare Marte. Il gruppo di scienziati autore della scoperta è formato da 22 ricercatori appartenenti a centri di ricerca e università italiane guidato da Enrico Flamini, dell’Agenzia spaziale italiana, Elena Pettinelli, responsabile del laboratorio di fisica applicata alla Terra e ai pianeti dell’Università Roma Tre, e Roberto Orosei, dell’Istituto nazionale di astrofisica Inaf, primo firmatario dell’articolo su “Science”.

Alla profondità in cui si trova il lago la temperatura dovrebbe essere ben al di sotto di zero gradi. La presenza di sali come quelli trovati dalla sonda Phoenix della Nasa al Polo Nord ha permesso all’acqua di mantenersi allo stato liquido. Il radar Marsis è stato ideato e progettato dal professor Giovanni Picardi dell’Università La Sapienza di Roma e costruito da Thales Alenia Space Italia, con le antenne realizzate dal Jet Propulsion Laboratory della Nasa. Secondo Roberto Battiston, presidente dell’Asi, “questa scoperta è una delle più importanti degli ultimi anni. Sono decenni che il sistema spaziale italiano è impegnato nelle ricerche su Marte insieme a Esa e Nasa. I risultati di Marsis confermano l’eccellenza dei nostri scienziati e della nostra tecnologia, e sono un ulteriore riprova dell’importanza della missione Esa a leadership italiana ExoMars che nel 2020 arriverà sul Pianeta rosso alla ricerca di tracce di vita”.


di Redazione