Hashtag: di cosa si parla su Twitter

mercoledì 11 luglio 2012


Gli utenti di Twitter criticano le sue performance alla conduzione delle trasmissioni sportive degli europei? Paola Ferrari non ci sta, prende carta e penna e querela. Non gli utenti ma l’intero social network. A scatenare la reazione un po’ scomposta, dice lei, «epiteti anonimi e offensivi, alcuni dei quali irripetibili, con pesanti allusioni fisiche, insulti riferiti all’età e a presunti rifacimenti estetici». Ovviamente la rete non l’ha presa benissimo e anche se «l’eventuale risarcimento sarà devoluto ai terremotati emiliani» è partita al contrattacco. 

La contraerea cinguettante è partita lancia in resta al grido #querelaconpaola e ha lanciato online il contest alla querela più bizzarra. «Pare che, scoperto che Twitter è americano, Paola Ferrari abbia dichiarato direttamente guerra agli Stati Uniti» spiega Amoilweb (@amoilweb) mentre Buddy (@el_buddy) avvisa i successori di Steve Job: «Querelo la Apple perchè in un sms invece di “se” ho scritto “Sto Arrivando” e sono dovuto andare a una festa orrenda». Il solito account che dice di essere Dio (@Iddio) rimane sulla strettissima attualità: «Schettino: “Quella notte mi guidò Dio”. E io querelo Schettino per diffamazione» anche se Gianluca Neri (@gianlucaneri)  dà una versione un po’ diversa: «Dio querela il CERN: “Bosoni sarete voi”».

Seimitica Christina (@seimitica_90) la mette sull’alimentare: «Querelo la Barilla. Perchè le penne non scrivono e le farfalle non volano. e le orecchiette non sentono» e sempre in tema di bugie Nicola Brunialti (@Nicolabrunialti) avverte: «Querelo il Mar Rosso perché è blu! ‘Sto bugiardo!».  Matteo Grandi (@matteograndi) è più romantico: «Querelo l’amore perché mi toglie il sonno ma mi raddoppia i sogni. Mandandomi in tilt» e Leosnake (@Leosnake84) va più sul classico «Querelo la mia famiglia e i miei amici che mi hanno sempre sostenuto e tutti quelli che mi conoscono».

Chiude un illustre vip. «Vo a querelare Twitter - scrive Dante Alighieri (@DanteSommoPoeta) -  non mi basta lo spazio, che mi limita ad un verso, e della poesia il valor mi guasta». Come dargli torto.

Nemmeno uno sobrio come il premier Mario Monti riesce a sfuggire alla rigorosissima regola di Twitter. Se fai un errore, Twitter lo trasforma in una tragedia. E così la frase infelice di Monti su Squinzi («affermazioni così fanno salire lo spread») è diventata un tormentone web grazie all’hashtag #fasalirelospread. «Andare al mare senza postare una foto dei propri piedi su Instagram» scrive Cetty D. (@itscetty). Claudio Calicchia (@claudiocalicchi) mette insieme politica, tecnologia e gossip: «#FaSalireLoSpread sapere che i possessori di iPhone cambiano le loro partner sessuali più frequentemente rispetto agli altri smartphone» mentre Francesca Pistolesi (@francepistolesi) va sul sempre verde «Un battito di ali di farfalla in Nuova Zelanda #FaSalireLoSpread». Sfigatamente

(@sfigatamente) ha una soluzione per tutti: «Dai TT capisco che Ciao Darwin lo conduce Padre Pio, così #FaSalireLoSpread facendo cantare Al Bano e Ivana Spagna. E Giletti chi è?».

Ironica la Cgil (@cgilnazionale): «Dire la nostra su questo TT #FaSalireLoSpread quindi ci asterremo dal farlo».


di Simone Bressan