venerdì 1 marzo 2024
Secondo un sondaggio sull’opinione pubblica ucraina, condotto dall’autorevole Centro Razumkov alla fine di gennaio, ben l’85 per cento degli intervistati crede in una vittoria ucraina, mentre solo l’8,5 per cento non ne è convinto. I numeri sono abbastanza uniformi in tutto il Paese. Si oscilla tra il 78 per cento nell’Ucraina orientale, dove si verificano tutti i combattimenti e la maggior parte delle morti e delle distruzioni, e l’88,5 per cento che è stato rilevato nel resto del Paese. Ancora più sorprendente è ciò che gli ucraini intendono per vittoria: il 38 per cento ritiene che “l’espulsione delle truppe russe dall’intero territorio dell’Ucraina e il ripristino dei confini a partire dal gennaio 2014 possano essere considerati una vittoria”. Sorprendentemente, il 27 per cento ha aspettative ancora più elevate e “considererebbe una vittoria la distruzione dell’esercito russo e la promozione dell’insurrezione-collasso in Russia”.
L’ottimismo è impressionante: il 60 per cento degli ucraini ritiene che riusciranno a prevalere entro la fine del 2025, mentre il 65 per cento di questa percentuale ha una visione massimalista della vittoria. E non sono solo i cittadini comuni ucraini ad essere ottimisti riguardo al futuro immediato. Lo stesso vale anche per gli uomini e le donne d’affari ucraini. Secondo un sondaggio condotto questo mese da Ukraine Business News, “dopo un 2023 di discreto successo, quando più del 70 per cento delle aziende ha raggiunto obiettivi sia di fatturato che di profitto, per il 2024, quasi il 60 per cento delle aziende si aspetta un certo livello di crescita, con la maggior parte che prevede una crescita a due cifre. La maggior parte delle aziende è fiduciosa di poter raggiungere anche questi obiettivi”. Un uomo d’affari ha reso bene lo stato d’animo prevalente: “Ho paura della guerra solo quando la guardo in tivù a Londra”.
Al contrario, gli europei sono piuttosto sfiduciati sul futuro dell’Ucraina. Il Consiglio europeo per le relazioni estere ha rilevato che “gli europei appaiono pessimisti sull’esito della guerra. Una media di appena il 10 per cento degli europei in 12 Paesi ritiene che l’Ucraina vincerà”. Il pessimismo europeo non è così uniformemente diffuso come suggerirebbe il dato del 10 per cento, dal momento che il 27-47 per cento degli europei ritiene che Ucraina e Russia raggiungeranno un “accordo di compromesso” e il 19-38 per cento ha optato per le risposte “nessuna tra queste opzioni” e “non lo so”. Tuttavia, è chiaro che ucraini ed europei hanno visioni diametralmente opposte della vittoria ucraina.
Inutile dire che molti politici e analisti europei ed americani condividono questo pessimismo. Nella loro ottica: “L’idea di una vittoria totale dell’Ucraina è delirante”. Il che solleva una domanda ovvia: gli ucraini sono degli illusi o i politici, gli analisti e la gente comune – europea ed americana – hanno torto? Una cosa è certa: è difficile sostenere che gli ucraini non siano in contatto con la realtà. Dopotutto, sono loro che ogni giorno stanno morendo, che vengono feriti, stuprati e subiscono feroci bombardamenti. Due anni di guerra e genocidio dovrebbero acuire i sensi e ridurre le aspettative deliranti, non rafforzarle. Al contrario, è ovvio che la stragrande maggioranza degli europei e degli americani non abbia una idea precisa di cosa stia succedendo in Ucraina. Gli occidentali guardano la tivù, leggono occasionalmente articoli o post sui social media e poi, sopraffatti dalla stanchezza della guerra, tornano alle loro birre, ai loro vini e barbecue domenicali. Se c’è qualcuno che sta mostrando disillusione, quasi apatia, sono gli europei e gli americani, non certo gli ucraini.
È possibile che gli ucraini siano diventati così disperati, così terrorizzati dal male che li attende, da aver fatto un balzo collettivo nell’assurda convinzione che vinceranno perché devono vincere? Una mossa del genere presupporrebbe una popolazione completamente schiava di emozioni irrazionali che la spingono a vedere cose che non esistono. Ciò può essere vero per alcuni ucraini, ma sicuramente non per l’85 per cento. In ogni caso, non ho trovato prove di tale irrazionalità né sui media ucraini né nelle conversazioni che ho avuto personalmente con alcuni di loro. Se gli ucraini non sono delusi, forse sono solo più consapevoli di noi occidentali. Dopotutto, sanno abbastanza bene che il Congresso degli Stati Uniti si sta di fatto schierando con la Russia non consegnando armi all’Ucraina.
Sanno che europei e americani sono scettici riguardo alla loro vittoria. Sanno quale è la realtà attuale in Occidente, ma conoscono anche bene qual è la realtà in Ucraina e Russia. Sanno che la Russia non può vincere una guerra che le costa mille morti al giorno. Sanno che il regime di Vladimir Putin è molto più debole di quanto sembri. Infine, gli ucraini sanno anche che, per vincere, devono solo sopravvivere ai russi – cosa che sanno di poter fare, non per una magica fede nella resilienza e nella vittoria, ma perché l’alternativa a sopravvivere ai russi è essere sterminati dai russi.
(*) Docente universitario di Diritto internazionale e normative sulla sicurezza
di Renato Caputo (*)