Boluarte all’angolo: dimissioni in vista, si aspetta la data delle presidenziali

La situazione in Perù non tende al miglioramento. Da quando l’ex presidente Pedro Castillo è stato destituito, le proteste e gli scioperi imperversano nelle strade della capitale Lima, e non solo. Salita al potere Dina Boluarte – seppur con la volontà dichiarata di creare un governo di unità nazionale – la paura del golpe ha subito infiammato la popolazione, soprattutto tra i ceti più poveri. I cittadini sono scesi in strada con le barricate e, come risposta alla mobilitazione, la neo presidente ha dichiarato lo stato di emergenza, permettendo all’esercito di entrare in scena.

Ad oggi, sarebbero almeno 46 i manifestanti uccisi dalla polizia, a cui il governo ha deciso di assegnare un bonus straordinario per lo “spirito di sacrificio” e per la “professionalità”. Sono alcuni giorni che non si registrano nuove vittime, mentre i proiettili di gomma e i lacrimogeni delle forze dell’ordine continuano a far salire il numero dei feriti. Intanto, l’esercito del Perù ha dichiarato che i soldati libereranno le strade bloccate dai manifestanti. Lo ha annunciato il governo: “La polizia nazionale del Perù, con il supporto delle forze armate, effettuerà lo sblocco delle strade della rete nazionale” hanno dichiarato in concerto i ministeri dell’Interno e della Difesa in un comunicato stampa congiunto.

Le barricate dei rivoltosi hanno complicato l’approvvigionamento di beni di prima necessita e di combustibili in tutto il Paese, complicando anche l’accesso alla sanità e la circolazione di medicinali in diverse aree del Paese. Secondo il governo peruviano, il diritto di protestare “non include il blocco delle strade, tanto meno può prevalere sul diritto alla vita delle persone che hanno bisogno di essere trasportate per ricevere cure”.

In questo clima di totale incertezza, una porzione dell’esecutivo ha chiesto l’impeachment di Boluarte, per motivi di “permanente incompetenza morale”. La presidente viene accusata di aver gestito male le manifestazioni, di aver indetto lo stato di emergenza, ed è ritenuta colpevole di abuso di potere, per via dei peruviani morti durante gli scioperi. La mozione potrebbe essere presa in analisi già oggi dal Congresso peruviano. Boluarte ha fatto sapere che si dimetterà non appena sarà definita la data delle elezioni presidenziali anticipate, e ha esortato i senatori ad accelerare questo processo.

Aggiornato il 27 gennaio 2023 alle ore 15:34