Biden a El Paso per sanare il suo colabrodo

Anche per Joe Biden, il presidente degli Stati Uniti, le vacanze di natale sono finite. Nella giornata di ieri, con il suo Air Force 1, si è diretto alla volta di El Paso – la città texana al confine con il Messico, diventata l’epicentro della crisi dei migranti – nella prima tappa di un viaggio lungo tre giorni, incentrato su questioni migratorie e narcotraffico, che porterà il Presidente a Città del Messico. Nella Capitale messicana il presidente americano parteciperà a un vertice con il suo omologo messicano Andrés Manuel López Obrador e il primo ministro canadese Justin Trudeau.

“Hanno bisogno di molte risorse e noi gliele daremo”, ha dichiarato Biden durante la sua visita alla cittadina di confine. È la prima volta in più di due anni di presidenza che il capo di Stato si mostra di persona a El Paso, accolto dal governatore del Texas, il repubblicano Greg Abbott, che in passato ha accusato il presidente di aver trasformato il confine in un colabrodo.

Insomma, meglio tardi che mai. A metà del suo mandato, Biden vuole dimostrare agli americani che la sua amministrazione sta prendendo sul serio la questione migratoria, rafforzando i rapporti con gli agenti della Border Patrol, la forza di polizia federale incaricata di vegliare sui confini a stelle e strisce. Il deputato repubblicano Jim Jordan ha dichiarato la volontà di collaborare con il presidente, a patto che Biden adotti determinate politiche migratorie già prese in passato dall’ex presidente Donald Trump.

Stando agli ultimi sondaggi, gli americani non sono affatto contenti delle contromisure verso l’immigrazione del democratico Biden. Una media dei rilevamenti raccolti da RealClearPolitics mostra che il 37 per cento del pubblico non gradisce le scelte del presidente a proposito dei flussi migratori. “Dobbiamo riparare il sistema”, ha dichiarato Alejandro Mayorkas, il Segretario per la sicurezza interna, alla stampa.

Aggiornato il 09 gennaio 2023 alle ore 17:17