Il piano Biden per i debiti studenteschi divide il pubblico

martedì 20 settembre 2022


Joe Biden ha annunciato di voler annullare fino a 20mila dollari per ogni richiesta di mutuo federale per istruirsi. La decisione del centro del piano di riduzione del debito studentesco del mese scorso ha diviso l’opinione pubblica, perché l’aspetto più costoso della strategia del presidente riguarda un “piano di rimborso legato al reddito, che ridurrebbe drasticamente ciò che molti studenti che si sono indebitati pagano ogni mese”, annota il New York Times. Sempre secondo la testata americana questo provvedimento “potrebbe avere conseguenze indesiderate”.

Il punto debole di questa strategia sta nel fatto che “se le persone prendono la stessa o più quantità di debito e ne ripagano meno, allora sono solo i contribuenti a sopportarne il peso”, dichiara Daniel Zibel, consigliere capo del National Student Legal Defense Network. Gli esperti sono preoccupati “per il modo in cui i nuovi sussidi potrebbero essere manipolati dai college a scopo di lucro”, mette in guardia il New York Times. Molte istituzioni universitarie, infatti, vantano un vero e proprio record nel persuadere gli studenti a contrarre debiti elevati per lauree che non riescono a offrire il tipo di guadagno che le stesse scuole promettono.

“La cancellazione del debito e il rimborso in base al reddito non possono essere disgiunti”, ha affermato Sarah Sattelmeyer, direttrice di un progetto di istruzione superiore presso il think tank New America. “Dobbiamo abbinare queste due cose – continua l’esperta – con unazione di responsabilità davvero forte”. Il New York Times sottolinea che “i nuovi sussidi potrebbero anche rendere gli studenti meno cauti nell’assumersi debiti più elevati”, gettando benzina sul fuoco delle vere e proprie frodi fiscali messe in atto da alcuni atenei.

Il debito totale contratto da circa 45 milioni di persone verso il Governo americano ammonterebbe ad ogni a 1,6 trilioni di dollari, con un saldo medio di circa 38mila dollari per studente. Oggi, coloro che scelgono un piano di rientro legato al reddito devono in genere versare oltre il 10 per cento del loro reddito, definito come tutti i guadagni superiori al 150 per cento del livello di povertà. La proposta Biden intende aumentare quella soglia e proteggere i guadagni fino al 225 per cento del livello di povertà, ridurre il tasso di rimborso dei prestiti universitari al cinque per cento del reddito e smettere di addebitare interessi a quanti hanno acceso un mutuo che pagano mensilmente.

Ma la vera diffidenza verso il piano Biden, spiega il New York Times, deriva dal fatto che “ciò che non viene pagato sarà alla fine assorbito dal Governo, una proposta rischiosa in un sistema già pieno di abusi” da parte delle stesse scuole. Infatti, come tutti i piani di prestito basati sul reddito “qualsiasi saldo residuo verrebbe perdonato dopo al massimo 20 anni di pagamenti”, ricorda il quotidiano.


di Zaccaria Trevi