È il Brasile il paese rimasto libero?

Il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, un passato da ex militare di estrema destra, apertamente omofobo, forte sostenitore delle politiche nazionaliste e populiste, insomma, per molti occidentali un fascista a tuttotondo, recentemente, in una cerimonia tenutasi nel palazzo presidenziale a Brasilia, ha dichiarato che il suo Governo non prevede di imporre il cosiddetto “passaporto sanitario” nel Paese, poiché “la libertà viene prima di tutto” e è il cittadino che deve decidere se vaccinarsi o meno.

L’adozione del “passaporto sanitario” era stata richiesta nei giorni scorsi da diversi settori, dopo che nel Paese si erano verificati i primi casi della variante Omicron del Covid-19, in persone arrivate dal Sudafrica e dall’Etiopia. Bolsonaro, inoltre, ha affermato che la società deve capire che “il virus sarà per sempre” e che “i vaccini, ancora sperimentali, presentano molte incognite”. Per motivare la decisione di non imporre la vaccinazione obbligatoria, il presidente brasiliano ha citato l’Organizzazione mondiale della sanità secondo la quale anche “coloro che sono vaccinati possono essere contaminati, trasmettere il virus e persino morire”.

Dopo aver ribadito che la “libertà degli individui è al di sopra di tutto”, Bolsonaro ha sottolineato che il Governo ha acquisito “vaccini per tutti” difendendo quindi anche la libertà di opzione a iniettarseli. Ma “non facciamo del vaccino un cavallo di battaglia per interessi politici”, ha poi esortato, rimarcando che nessuno può “essere minacciato di perdere i diritti o essere licenziato per non essere stato vaccinato, perché la libertà non ha prezzo”. Dunque, mentre i governi europei, spintisi oltre la linea che separa la libertà dalla dittatura, hanno imposto rigidi confinamenti e apartheid tra vaccinati e non vaccinati, trattando questi ultimi come zombie ai quali una lunga lista di spazi pubblici è interdetta, il Governo brasiliano, invece riconosce al suo popolo la capacità di scelta autonoma e indipendente. Chi è dunque fascista, Bolsonaro o i colleghi occidentali?

Proprio mentre il presidente brasiliano esaltava la libertà individuale e il limitato controllo governativo, in Italia veniva imposta una versione più restrittiva del Green pass per l’accesso a una molteplicità di attività, mentre la Germania annunciava un blocco a livello nazionale per i non vaccinati, anticipando un piano per la obbligatorietà del vaccino nei prossimi mesi. Seguendo l’Australia che ha introdotto le restrizioni più severe, il nuovo Governo di coalizione ha già suggerito che, per mantenere qualsiasi diritto, saranno necessari continui richiami vaccinali. Siamo ormai caduti nella società di sorveglianza totale, col ripristino pure del protocollo nazista “documenti per favore!”. La pandemia ha messo a nudo le tendenze autoritarie radicali dei leader di quelle che una volta erano le democrazie e oggi l’autoritarismo riguarda il vaccino. Ma domani potrebbe essere qualcos’altro.

I media che hanno perso ormai ogni integrità passando dall’altra parte, ora sono contro la gente e si sono semplicemente trasformati in organizzazioni di propaganda come nelle dittature del passato. La tirannia è quando l’intera popolazione non può muoversi senza permesso e questa è la Nuova Norma: non si hanno più diritti: tutto è semplicemente un privilegio che i governi possono ritirare a loro piacimento. Non c’è assolutamente alcuna prova che questo virus rappresenti una minaccia così monumentale da giustificare la resa di tutte le libertà, ciò che il presidente del Brasile, l’unico Paese finora ancora libero, ha sottolineato.

La gente, purtroppo, non ha ancora afferrato che i governi occidentali stanno lottando per mantenere il potere nel bel mezzo del loro castello di carte che sta crollando. Non si tratta di salute, il Covid è un colpo di Stato per nascondere una gravissima crisi economica e forzare un cambiamento politico e sociale a svantaggio della popolazione, scegliendo di sottometterla pur di non cedere un centimetro di potere. Spiacenti, tutte le proteste non dissuaderanno i governi occidentali dall’eliminare le misure tiranniche. Non vi è assolutamente alcuna prova storica che una volta che i poteri vengono conquistati in tempo di pace, vengano poi abbandonati senza rivoluzione. Non ci sarà alcun ritorno alla normalità ma la Storia avverte che l’unico modo per ripristinare i diritti umani è la violenza.

Aggiornato il 06 dicembre 2021 alle ore 12:00