Migranti: scontro tra Polonia e Bielorussia

È crisi diplomatica tra Polonia e Bielorussia sul tema migranti, con quest’ultimi in fuga da Minsk e che adesso si trovano al confine. Mateusz Morawiecki, premier polacco, su Twitter ha detto: “Sigillare il confine polacco è il nostro interesse nazionale. Ma oggi sono in gioco la stabilità e la sicurezza dell’intera Unione europea. Questo attacco ibrido del regime di Lukashenko è rivolto a tutti noi. Non ci faremo intimidire e difenderemo la pace in Europa con i nostri partner della Nato e dell’Unione europea”. Sempre il ministero degli Esteri aveva chiesto l’immediata adozione di sanzioni da parte europea contro chi ha avuto un ruolo nella crisi al confine: “Le sanzioni devono essere immediatamente imposte a tutti gli individui e le entità coinvolti in questo orribile attacco ibrido”.

La situazione

Varsavia, in pratica, ha respinto l’ingresso, affermando di essere pronta a difendere i propri confini. Dall’altra parte, il ministero degli Esteri bielorusso ha ritenuto “infondate e non comprovate le accuse da parte polacca”. E poi la Bielorussia ha avvisato la Polonia contro ogni “provocazione” al confine tra i due Paesi, dove sono presenti migliaia di migranti. Più precisamente: “Vogliamo anticipatamente mettere in guardia la parte polacca contro l’utilizzo di qualsiasi provocazione per giustificare eventuali azioni bellicose illegali”.

“Tattica ibrida”

Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, su Twitter ha reso noto: “L’uso dei migranti da parte della Bielorussia come tattica ibrida è inaccettabile. La Nato è solidale con la Polonia e tutti gli alleati nella regione”. Nel dibattito è intervenuta anche la Germania, che ha rivolto un appello all’Ue, chiedendo di agire. Horst Seehofer, ministro degli Interni ad interim, al quotidiano Bild ha commentato: “Dobbiamo aiutare il Governo polacco a proteggere il loro confine esterno. Questo sarebbe effettivamente il compito della Commissione europea. Ora li invito ad agire”. E ha aggiunto: “Non possiamo criticarli per aver protetto i confini esterni dell’Ue. Non attraverso l’uso di armi da fuoco ovviamente, ma con altri mezzi che sono disponibili”.

Le parole di Ursula von der Leyen

Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea, in una nota ha evidenziato che “la strumentalizzazione dei migranti per scopi politici è inaccettabile”. Inoltre, insieme a una estensione di sanzioni contro Minsk, ha precisato che l’Ue “esaminerà come sanzionare le compagnie aeree di Paesi terzi” che, in pratica, trasportano migranti in Bielorussia. Il Consiglio Ue, nel frattempo, ha deciso di sospendere in parte l’applicazione dell’accordo Unione europea-Bielorussia sulla facilitazione del rilascio dei visti. In sintesi, la sospensione è relativa alle disposizioni che esonerano dall’obbligo dei documenti giustificativi, disciplinano il rilascio di visti per ingressi multipli e riducono i diritti per le domande di visto applicati ai funzionari del regime bielorusso. La decisione, per la cronaca, non toccherà i comuni cittadini della Bielorussia, che proseguiranno a beneficiare degli stessi vantaggi previsti dall’accordo.

Aggiornato il 09 novembre 2021 alle ore 16:15