Libia: Mig russi in supporto ad Haftar

Sabato l’emittente televisiva di Tripoli al-Ahrar, ha trasmesso un video dove uomini armati, identificati come il gruppo mercenario filorusso dei Wagner, evacuavano dalla città di Bani Walid ubicata a 170 km a sud-est della capitale della Tripolitania. Secondo una fonte diplomatica libica, confermata dall'agenzia newyorkese Bloomberg, circa mille mercenari russi e siriani pro-Damasco hanno lasciato Bani Walid a bordo di un convoglio composto da circa novanta mezzi militari, alcuni di essi erano equipaggiati con armamenti pesanti come l’obice russo 2A65 Msta-B da 152 mm e i noti veicoli antiaerei Pantsir. Da più fonti risulta che i mercenari siano stati trasferiti alla base aerea di Al-Jufra, nell’entroterra libico, sotto il controllo dalle forze del maresciallo Khalifa Haftar. E’ evidente che tale ritirata dalle postazioni faticosamente conquistate dall’ Esercito Nazionale Libico (Anl) di Haftar nel territorio tripolino, sia l’effetto di un accresciuto impegno della Turchia sullo scenario libico e conferma del completo fallimento del Congresso di Berlino 2020. Le milizie private Wagner determinarono, dopo la loro scesa in campo a fianco dell’Anl, un’agevole avvicinamento delle truppe cirenaiche alle porte di Tripoli. Dopo il recente intervento turco a supporto dell’esercito del Governo di Unità Nazionale (Gna) presieduto da Fayez al-Sarraj, dove Ankara ha schierato mercenari siriani facenti parte della fazione ribelle contro Damasco, coadiuvati da droni armati e sistemi antiaerei, l’esercito di Tripoli sta raccogliendo da alcune settimane successi fino ad un mese fa insperati.

La momentanea rivincita del Presidente al-Sarraj parte dalla riconquista di alcune città costiere della Tripolitania, andate sotto il controllo del Generale Haftar a metà aprile. L’Anl di Haftar ha dovuto abbandonare Sorman e Sabratha situate a meno di 70 chilometri a ovest di Tripoli e la base aerea di Al-Watiya, la più importante e strategica area militare dell'esercito di Sarraj in Tripolitania, vicino al confine con la Tunisia. Tale fortificazione è stata riconquistata il 18 maggio dalle forze pro-Sarraj grazie soprattutto all’efficiente tecnologia dei droni turchi. Le truppe mercenarie dei Wagner, dopo il loro arretramento, si sono riposizionate a protezione di tutto il distretto di Jufra e della città costiera di Sirte. Lo Stato contrappeso della Turchia nel panorama geopolitico del Vicino Oriente, gli Emirati Arabi Uniti alleati di Haftar e primi fornitori di un sistema di difesa e controllo aereo della Cirenaica, hanno dovuto constatare che i loro sistemi antiaerei erano stati semi-neutralizzati dalle nuove forniture antiaeree di matrice turca. Tale nuova situazione ha indotto l’Arabia Saudita a implementare l’approvvigionamento di armi e munizioni, consegnati per via aerea negli aeroporti nella Libia orientale controllati da Haftar.

Ad una prima analisi desta interesse la motivazione del ritiro del gruppo Wagner dalle basi conquistate nel territorio della Tripolitania, in quanto non risulta che tali forze mercenarie abbiano subito cocenti sconfitte dall’esercito di Tripoli, facendo immaginare che tale azione possa far parte di un piano tattico nel quale la Russia sostenitrice di Haftar, potrebbe essere il “macchinista”. A suffragare quanto esposto c’è una fornitura di aerei da combattimento al maresciallo Khalifa Haftar. Ufficialmente Mosca non sta confermando nessun aiuto ad Haftar, come dichiara che non ha nulla a che fare con lo spiegamento di circa 2000 mercenari russi in aiuto al Anl; tuttavia, la scorsa settimana esperti delle Nazioni Unite incaricati di indagare sulle innumerevoli violazioni dell'embargo sulle armi, hanno investigato sull'arrivo in Libia di almeno otto aerei da combattimento di fabbricazione russa. Inoltre ad inizio settimana esperti dell’esercito americano hanno accusato direttamente la Russia del trasferimento di Mig-29 e dei bombardieri Sukhoi Su-24, dalla Siria alla Cirenaica, previo “restyling” degli aerei medesimi, su cui è stata realizzata una nuova verniciatura con i colori e con i simboli dell’esercito di Haftar. Ma in tale ingannevole stratagemma non sono caduti in molti, tantomeno gli statunitensi che hanno espresso la convinzione che i piloti di questi nuovi aerei da combattimento cirenaici, debbano essere pilotati necessariamente da soldati o mercenari russi.

In tale contesto di rischio di una offensiva aerea in larga scala si potrebbe riproporre un fronte di combattimento russo-turco, come quello siriano, ma valutando la supremazia russa, non solo militare, questo spiegamento di Mig potrebbe essere mirato a spingere la Turchia a “restare al suo posto”, e frenare Ankara dall’ambizione di respingere Haftar nella Libia occidentale, magari spronando i rispettivi “pupilli” a negoziare un cessate il fuoco o trattative di pace, che difficilmente saranno però accettate da Haftar, rischiando di mantenere cronica l’instabilità libica.

Aggiornato il 28 maggio 2020 alle ore 10:49