Lavrov: “Serve una nuova agenda tra Russia e Ue”

lunedì 17 febbraio 2020


Sergej Lavrov immagina una nuova fase di collaborazione tra Mosca e Bruxelles. Il ministro degli Esteri russo intervista alla Stampa sostiene che sia arrivato il tempo di “lavorare insieme per promuovere la cooperazione tra Russia e Unione europea su una base paritaria e reciprocamente vantaggiosa. Non abbiamo mai abbandonato l’idea di costruire una ‘grande Europa’ veramente unita, senza linee divisorie, che includa la Russia, l’Unione europea e i nostri comuni vicini”: unire “gli sforzi” contribuirebbe “a uno spazio di pace, di sicurezza pari e indivisibile e di un’ampia cooperazione economica dall’Atlantico all’Oceano Pacifico”.

Domani a Roma, Lavrov, insieme al collega della Difesa Sergej Shoygu, incontrerà il ministro degli Esteri Luigi Di Maio e il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. Lavrov parte dalla pluriennale “positiva collaborazione” tra Russia e Italia, “purtroppo oggi la situazione provocata dalle mosse antirusse di Washington e Bruxelles si riflette negativamente sulla loro dinamica”.

Ma alla fine del discorso sottolinea che si sta “rafforzando” tra gli Stati membri la sensazione che è giunto il momento “di riportare le nostre relazioni sulla strada di un progressivo sviluppo” e nota come Consiglio e Commissione siano consapevoli che “il mantenimento di questo viziato ‘status quo’ sia incompatibile con gli ambiziosi compiti” che l’Ue si è prefissata. Sul tavolo dell’incontro di Roma “questioni internazionali urgenti” come la situazione in Medio Oriente, comprese Siria e Libia.

A questo proposito Lavrov sottolinea che solo l’Onu può avere un ruolo chiave: l’intenzione dell’Unione europea di garantire l’integrità territoriale della Libia “non mi è del tutto chiara. Spetta agli stessi libici agire da garanti in tal senso, mentre il compito della comunità internazionale è quello di aiutarli a creare le condizioni necessarie, nella consapevolezza che solo il Consiglio di sicurezza dell’Onu può fornire garanzie universali. Per parte nostra, intendiamo lavorare in questa direzione”.


di Mauro Finker