Irlanda, le elezioni fotografano un quadro politico incerto

martedì 11 febbraio 2020


L’esito del voto non risolve la situazione politica in Irlanda. Il risultato lascia incerta la partita per la formazione del governo e per l’indicazione del premier. Si è chiuso nella notte lo spoglio delle elezioni irlandesi di sabato per l’assegnazione di tutti e 160 seggi. In testa per numero di deputati chiudono a quota 38 i liberal-conservatori del Fianna Fail di Micheal Martin, non più alla guida del governo da 12 anni. Segue a ruota la sinistra nazionalista dello Sinn Fein di Mary Lou McDonald, vincitrice del voto popolare col 24,5 per cento contro il 22,2 del partito di Martin e protagonista d’una clamorosa avanzata, che arriva a 37 seggi.

Mentre solo terzo è il Fine Gale (Ppe) del premier uscente filo-Ue, Leo Varadkar, che si ferma a 35 deputati. Il risultato lascia incerta la partita per la formazione del governo e per l’indicazione del premier, carica che la McDonald, portabandiera dell’unificazione con l’Ulster e soprattutto di un programma economico-sociale radicale, rivendica per sé. A questo punto, potrebbero essere decisivi i 21 deputati indipendenti, così come i partiti minori di centro-sinistra e di sinistra, tutti in crescita: con i Verdi a 12 seggi, Laburisti e Socialdemocratici a 6 ciascuno, e Alleanza Anti-Austerity Popolo Prima del Profitto a 5.


di Ugo Elfer