Strage jihadista in Burkina Faso: le vittime sarebbero 50

martedì 28 gennaio 2020


Un nuovo attacco jihadista sconvolge il Burkina Faso. Le vittime, tutte civili, sarebbero una cinquantina. Nel Paese dell’Africa occidentale i jihadisti hanno colpito il villaggio di Silgadji, nella provincia di Soum, vicino al confine col Mali. Gli aggressori avrebbero circondato un mercato, separando poi uomini e donne. Gli uomini sono stati uccisi sul posto mentre alle donne è stato consentito di lasciare il villaggio, secondo una fonte locale.

L’attacco ha colpito il cuore pulsante delle comunità locale: il mercato e gli estremisti islamici, “così facendo, mettono in ginocchio le comunità locali”. Il territorio in cui si trova il villaggio attaccato è nel comune di Tongomayel, precisa il sito Ouaga, e la strage è stata perpetrata domenica, “una settimana dopo” un precedente attacco che aveva causato la morte di altri 36 civili nel centro-nord. Dal 2015 al 2019 appena concluso il Burkina è stato colpito da attacchi terroristici che hanno fatto quasi duemila secondo una stima accreditata dalla Bbc. Per far fronte al fenomeno, il Parlamento ha autorizzato il reclutamento di volontari da impiegare nella lotta ai jihadisti, ricorda Ouaga.

Senza rivendicazioni, è difficile dedurre la matrice precisa dell’attacco: nella mappa relativa all’anno scorso “dell’evoluzione della minaccia terroristica” nei confinanti Mali, Burkina Faso e Niger dal 2012, l’Istituto di studi di sicurezza (Iss) traccia l’azione di sette gruppi tra cui il “Gruppo di sostegno all’islam e ai musulmani (Gsim) e lo Stato islamico nel Gran Sahara (Eigs)”. La mappa del rapporto pubblicato a dicembre indica anche una “Milizia comunale youga, un gruppo armato non identificato, il Wilayat Gharb Ifriqiyyah, una Milizia comunale non identificata e la Milizia comunale Tin Gara”.


di Ugo Elfer