Sì definitivo Parlamento a legge Brexit, ora la firma della regina

giovedì 23 gennaio 2020


Il Regno Unito “vede” davvero la Brexit. Il Parlamento britannico ha chiuso l’iter per la ratifica della legge attuativa dell’accordo sull’uscita dall’Ue, aprendo definitivamente la via alla Brexit alla scadenza del 31 gennaio. La Camera dei Lord ha rinunciato infatti in serata a riproporre i suoi 5 emendamenti al testo, sgraditi al governo Johnson, che la Camera elettiva dei Comuni aveva in precedenza cancellato. Ora perché la legge entri in vigore manca solo l’atto dovuto della firma della regina (Royal Assent). Poi è attesa la ratifica dell’Europarlamento.

La firma della regina è attesa per domani e segnerà la fine di un dibattito durato circa tre anni, fra accese divisioni sia all’interno del palazzo di Westminster sia in seno al Paese. Un dibattito attraversato da scontri aspri, dal cambiamento di governi, dal passaggio di consegne in casa Tory fra la premiership di Theresa May e quella di Boris Johnson e da due elezioni politiche anticipate nel 2017 e nel dicembre scorso, dopo la vittoria dei sì nel referendum del 2016.

L’epilogo era ormai scontato sulla scia del successo conservatore alle urne del mese scorso, conquistato da Johnson all’insegna dello slogan “Get Brexit done” (“Portiamo a compimento la Brexit”), che ha garantito al primo ministro in carica il sostegno di una larga maggioranza ai Comuni. “Siamo al termine di un lungo cammino, un risultato che qualcuno di noi aveva pensato non sarebbe mai arrivato”, ha commentato con sollievo dopo l’atto finale della Camera alta lord Martin Callanan, viceministro per la Brexit. Il quale ha tuttavia cercato di rassicurare anche le opposizioni e le voci contrarie all’uscita dall’Ue: garantendo che il Parlamento avrà ampio spazio per “scrutinare i temi discussi” nell’ambito della legge quadro appena approvata (Eu Withdrawal Agreement Bill) nei prossimi passaggi normativi riguardanti i molteplici e complessi aspetti del divorzio dall’Ue e del dopo Brexit nel Regno.

Boris Johnson è raggiante. Il suo obiettivo politico è stato raggiunto. “Questo significa – ha detto il premier britannico – che il 31 gennaio lasceremo l’Ue e andremo avanti come un Regno Unito. Si era pensato che non avremmo mai tagliato il traguardo, ma ce l’abbiamo fatta. Ora possiamo lasciarci alle spalle tre anni di divisioni e recriminazioni e concentrarci su un futuro esaltante con scuole e ospedali migliori, strade più sicure e opportunità estese a ogni angolo del nostro Paese”.


di Ugo Elfer