L’Iran e i crimini internazionali contro l’Albania

Torna ad acuirsi lo scontro internazionale tra l’Iran e l’Albania. Il governo albanese ha espulso due diplomatici iraniani accusati di essere al servizio dei servizi segreti del regime clericale.

Sono Mohammad Ali Arz Peimanemati e Seyed Ahmad Hosseini Alast, dichiarati persone non gradite per avere svolto “attività” in violazione dello status di diplomatico. Secondo la televisione albanese Top Channel i due sono in realtà rispettivamente un membro dei Pasdaran e un componente dei servizi d’Intelligence della Repubblica islamica. L’Albania è il Paese che ha accolto oltre duemila membri del Pmoi, l’Organizzazione dei Mojahedin del Popolo Iraniano, che si oppongono al regime teocratico e che Qasem Soleimani ha cercato di annientare con le sue forze militari del “Qods” quando si trovavano come rifugiati in Iraq a Campo Ashraf e poi presso Campo Liberty ma che oggi, almeno i superstiti, vivono in una località tra la capitale albanese e Durazzo. Pochi mesi fa le autorità albanesi avevano accusato l’Iran di avere attivato una cellula terroristica incaricata di organizzare attacchi sul territorio albanese contro i Mojahedin del Popolo Iraniano.

Nel dicembre del 2018 l’ambasciatore dell’Iran e un altro diplomatico dell’ambasciata iraniana a Tirana vennero espulsi perché sospettati di essere coinvolti in attività sul suolo albanese per sabotare e commettere atti terroristici. Nelle ultime settimane, il regime iraniano ha accusato l’Albania di essere a conoscenza e di favorire piani contro l’Iran. “Diversi giorni prima della rivolta, in un piccolo e sinistro Paese in Europa, un certo numero di iraniani ha redatto piani, che abbiamo visto attuarsi”, ha dichiarato Khamenei, avviando un nuovo scontro internazionale con l’Albania.

Poche ore dopo, il presidente albanese Ilir Meta ha lanciato un messaggio alla comunità internazionale, replicando alle dichiarazioni dell’Iran: “L’Albania non è un Paese malvagio, ma democratico, che ha sofferto una dittatura e in quanto tale custodisce i diritti umani come un valore sacro. I missili lanciati dal regime iraniano contro due basi militari statunitensi sono un atto provocatorio con conseguenze pericolose per la regione e per la sua stabilità. L’Albania continua a sostenere con fermezza il proprio impegno a fianco degli Stati Uniti e dei Paesi della Nato nella lotta contro il terrorismo internazionale e qualsiasi azione che possa mettere in pericolo la stabilità e la pace a livello mondiale”.

Anche in Italia si prova a porre l’attenzione su quanto sta accadendo in Iran e sulle interferenze estere del regime. Si è svolta a Roma, organizzata dalla Resistenza Iraniana, una manifestazione che ha visto la partecipazione degli esponenti del Partito Radicale e della Ong Nessuno tocchi Caino.

Le richieste della Resistenza restano sempre le stesse: libertà e giustizia per il popolo iraniano e il rispetto delle convenzioni internazionali sulla tutela dei diritti umani da parte del regime che continua ad applicare la pena capitale anche nei confronti dei minorenni.

Aggiornato il 16 gennaio 2020 alle ore 11:46