Israele, missili contro due capi della Jihad a Gaza e Damasco

Proseguono da Gaza i lanci di razzi verso Israele. Da stamattina i militanti palestinesi della Jihad hanno lanciato decine di razzi contro gli israeliani. La reazione è avvenuta all’alba, con l’uccisione del 42enne Baha Abu Al Ata, responsabile dell’ala militare della Jihad per Gaza Nord. La sua abitazione è stata centrata da un missile lanciato da un drone do da un F-16 israeliano. A Damasco, in un’altra operazione gli israeliani hanno provato colpire un altro capo della Jihad, Akram al Ajouri. Ma il comandante è sopravvissuto all’attacco, ma il figlio Muadh è stato ucciso insieme a una guardia del corpo.

Trascorse poche ore di tregua per consentire i funerali di Al Atta, i lanci della Jihad sono ripresi. Negli ultimi mesi Abu Al Ata da Gaza Nord aveva lanciato numerosi razzi, anche nei momenti in cui Hamas voleva una tregua con Israele. Prima di dare il via all’operazione, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha informato il capo dell’opposizione Benny Gantz, leader del partito “Blu e Bianco”.

Il presidente israeliano Reuven Rivlin ha detto che “siamo con le forze di sicurezza che hanno lavorato per il successo dell’operazione di questa mattina da molto tempo. So che loro e il governo israeliano che ha approvato l’operazione hanno in mente la sicurezza di Israele e solo questo”.

Intanto, un velivolo militare israeliano ha centrato a Gaza due miliziani della Jihad islamica che rappresentavano “una minaccia immediata”. Lo riferisce il portavoce militare israeliano. Fonti di Gaza precisano che i due miliziani erano a bordo di una motocicletta che si trovava presso Beit Lahya, nel nord della Striscia, e che sono rimasti uccisi. A quanto pare si apprestavano a lanciare razzi.

Aggiornato il 12 novembre 2019 alle ore 17:43