Cile, saccheggi e incendi: la protesta continua

In Cile continua la protesta. Sono passati dieci giorni dall’inizio della fase più violenta. Le strade di Santiago sono ancora in fiamme. Sebastián Piñera ha provato a sedare la protesta varando un rimpasto di governo (sono saltati otto ministri) e “un’agenda sociale” per andare incontro alle richieste della popolazione. Ma la piazza non ha gradito. Addirittura, i manifestanti sono andati allo scontro a viso coperto contro i carabineros.

Sono andati in scena incendi in edifici e saccheggi in locali commerciali. Decine di migliaia di persone hanno partecipato ad un corteo che da Piazza Italia si è diretto verso la Moneda. Durante il corteo un gruppo di manifestanti ha appiccato il fuoco alla stazione Baquedano della metro, denunciando che la polizia che si trova al suo interno ha creato un “centro di tortura”.

I responsabili dell’atto si sono quindi spostati verso Santa Rosa dove hanno appiccaro un altro incendio in un centro medico e hanno saccheggiato locali di McDonald’s e di Fashion Park. Non lontano da là un altro gruppo ha assaltato un supermercato non lontano dalla Moneda. Quest’ultima è circondata da barriere metalliche e un forte contingente di polizia. Nel cielo una densa cortina di fumo impedisce la visibilità della città.

Aggiornato il 29 ottobre 2019 alle ore 13:36