Argentina, la vittoria del peronista Alberto Fernandez

Il peronista Alberto Fernandez ha vinto le elezioni argentine. Il suo consenso ha superato il 47 per cento. Il presidente uscente Maurizio Macri si è congratulato per la vittoria e “la grande elezione ottenuta”. Nel quartier generale del suo movimento Cambiemos a Buenos Aires, Macri ha annunciato di aver invitato a pranzo Fernandez alla Casa Rosada per concordare “una transizione ordinata per il benessere di tutti gli argentini”. Gli argentini in strada hanno celebrato il ritorno dei peronisti al potere.

Fernandez, peronista di lungo corso, ha lavorato per quattro presidenti: Carlos “el Turco” Menem, Eduardo “el Cabezón” Duhalde, Néstor “el Pinguino” Kirchner e sua moglie Cristina “la Abogada Exitosa” Fernández, che lo accompagna nel ticket elettorale come vicepresidente. Alle primarie dello scorso 11 di agosto, il messaggio del popolo era arrivato forte e chiaro: Fernández era avanti di con oltre 4 milioni di voti sul presidente uscente.

Un fatto è evidente. Il neo presidente trova una situazione economica disastrosa. Negli ultimi quattro anni l'inflazione è raddoppiata. Nel Paese si contano 15 milioni di poveri. Il Pil è in calo del 5,8 per cento nel primo trimestre 2019 con un crollo degli investimenti (-24,6 per cento), delle importazioni (-31 per cento) e del consumo privato (-10,5 per cento). La disoccupazione è la più alta mai registrata negli ultimi 14 anni. In più, il presidente uscente ha anche indebitato per 57 miliardi di dollari l'Argentina con il Fondo monetario internazionale.

Aggiornato il 28 ottobre 2019 alle ore 16:14