Se Trump sceglie Erdogan

Quale strategia ha scelto il Deep State americano? Il semaforo verde Usa alla Turchia per impedire che al confine siriano si crei un'entità autonoma curda è un suicidio o un calcolo fondato? Propendo per la seconda ipotesi, anche sulla base dei seguenti elementi. In primo luogo, gli Usa non possono fronteggiare più da soli la superpotenza cumulativa di Cina e Russia. Sfilandosi dal Medio Oriente (Israele esclusa), impongono all'Europa l'autofinanziamento dell'uso della forza per risolvere le questioni che premono ai nostri confini. Si chiamino esse Erdogan, Assad, profughi, immigrati economici provenienti dall'Africa, regimi dei dazi, etc., Donald Trump intende monetizzare a tutti i costi l'America First ritirando i propri soldati da tutti i fronti di guerra, in modo da chiedere nel 2020 un secondo mandato, avendo mantenuto le sue promesse elettorali fondamentali.

In fondo, Washington è convinta che l'America può vincere in ogni momento le milizie come quelle dell'Isis e dei qaedisti privi di coperture aree, utilizzando la sua aviazione e i droni, senza pertanto rischiare le vite dei propri militari "boots on the ground". Tra l'altro, come sta di fatto accadendo, a Trump conviene subappaltare a Vladimir Putin il faticoso lavoro di guardiano della pace in Medio Oriente e Mosca non può che vedere di buon occhio la sua rielezione nel 2020. Ma come dovrebbe comportarsi l'Europa?

Occorre per parte nostra puntare a dare una risposta collettiva a Erdogan chiudendo i confini della Ue all'immigrazione di cittadini turchi. Basterebbe in tal senso che facessimo rispettare la seguente equazione: "Tanti siriani mandati via da Erdogan, altrettanti visti rifiutati e non rinnovati ai cittadini turchi da tutti i Paesi della Ue". Se si tratta di lavoratori turchi con permesso di lavoro in scadenza, ebbene, questi ultimi non saranno rinnovati e al loro posto subentreranno profughi siriani, al termine di un adeguato periodo di formazione.

In parallelo a una tale misura, è vitale dal punto di vista dello scambio intercommerciale concertare a Bruxelles severi dazi e un forte contingentamento delle relative importazioni dalla Turchia, come ulteriore rappresaglia sia dell'espulsione verso i confini europei di milioni di rifugiati siriani, sia alla repressione e all'invasione dei territori siriani abitati dai curdi. L'ipocrisia dell'Occidente è il riflesso della sua mancanza di coraggio nel mettere al centro delle sue politiche la difesa del popolo curdo, disperso e perseguitato su ben quattro Nazioni: Iran, Siria, Iraq, Turchia. Io mi preoccuperei seriamente del terrorismo irredentista curdo, molto più armato e deciso dell'Olp dei tempi andati, perché la questione curda è molto più grave e seria della diaspora palestinese, che al contrario non solo insiste nella rivendicazione di una porzione ristrettissima di territorio (la Palestina), ma è stata in passato sponsorizzata per parecchie centinaia di miliardi di dollari dagli Stati petroliferi arabi e difesa politicamente da tutto l'Occidente e dall'America. Tutti i Presidenti Usa, che fossero democratici o repubblicani, hanno infatti voluto giocare un loro ruolo nella contesa tra palestinesi e israeliani. Ora, come mai l'Occidente non si schiera come un sol uomo per la tutela internazionale di un popolo che ha saputo creare la forma più avanzata mai vista di Islam democratico, in cui il ruolo della donna nella società è addirittura più evoluto che qui da noi?

Lì, le donne sanno essere tali e combattere come un qualsiasi soldato, arrivando a suicidarsi per non essere straziate e violentate dai fondamentalisti (islamici, non dimentichiamolo!) in caso di cattura. Perché, ad esempio, l'America ritirandosi dalla Siria non ha lasciato loro tutti i suoi armamenti supermoderni, consegnando poi a titolo gratuito ulteriori armi e droni in grado di tenere testa ai militari turchi? Lo si capisce o no che la richiesta curda di protezione militare fatta ad Assad riporta in gioco la Russia e l'Iran in quell'area e, nel caso di incidenti seri tra questi ultimi e le truppe turche di invasione, rischia di incendiare l'intera area coinvolgendo militarmente Nato e America per evitare un disastro umanitario e una guerra regionale a tutto campo? È bene ricordare che Erdogan può infliggere perdite pesantissime all'aviazione occidentale e russa grazie alle batterie di missili super avanzati che Putin ha venduto alla Turchia! Ma chi è causa del suo mal…

Aggiornato il 16 ottobre 2019 alle ore 13:47