Guerra in Siria, Trump firma le sanzioni contro Ankara

Donald Trump ha detto “sì” alle sanzioni economiche contro la Turchia. Il presidente americano non ha nascosto la propria contrarietà per l’intervento di Ankara in Siria. Il tycoon ha incaricato il suo vice, Mike Pence, di avviare trattative per il cessate il fuoco. “Chiunque difenda i curdi è il benvenuto, anche fosse Napoleone”, ha detto Trump.

Pence andrà in Turchia. Guiderà una delegazione insieme al consigliere per la Sicurezza nazionale Robert O’Brien. Per il vicepresidente americano, “Trump ha detto chiaramente a Recep Tayyip Erdogan che gli Stati Uniti vogliono che la Turchia cessi l’invasione, attui un immediato cessate il fuoco e inizi a negoziare con le forze curde in Siria per mettere fine alla violenza”.

Ma Erdogan pretende che “la comunità internazionale sostenga i nostri sforzi o accetti i rifugiati dalla Siria”. Intanto, l’aiuto umanitario nel nord-est siriano è bloccato a causa della partenza di gran parte dello staff straniero e dell’interruzione delle attività delle organizzazioni internazionali.

Luigi Di Maio ha accusato la Turchia di essere la sola responsabile del conflitto: “Formalizzerò il blocco delle armi”. Sul bando alle armi verso la Turchia “vogliamo immediatezza”, mentre “la pianificazione di un embargo europeo avrebbe richiesto mesi”. Lo ha detto il ministro degli Esteri spiegando i risultati raggiunti al Consiglio dei capi delle diplomazie Ue nel quale si è deciso di demandare ai singoli Stati lo stop alle forniture militari. Proprio perché “l’Italia non si volta dall’altra parte” davanti all’emergenza abbiamo deciso di agire subito anche noi per decreto, ha aggiunto il titolare della Farnesina.

Anche la Cina chiede alla Turchia di fermare l’azione militare in Siria e di “tornare sulla corretta strada” della soluzione della crisi attraverso i canali politici e diplomatici. Il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang, nel mezzo del settimo giorno delle operazioni di Ankara contro i militanti curdi, ha osservato in conferenza stampa che “la sovranità, l’indipendenza, l’unità e l’integrità territoriale della Siria devono essere rispettate e mantenute”.

Intanto, almeno un soldato turco è rimasto ucciso e altri 8 risultano feriti in scontri con le milizie curde nell’area di Manbij, la località strategica nel nord della Siria a ovest del fiume Eufrate contro cui Ankara ha avviato ieri sera un assalto. Lo riferisce la Difesa turca.

Aggiornato il 15 ottobre 2019 alle ore 13:21