Impeachment, il “regalo” dei democratici a Trump

mercoledì 25 settembre 2019


Alla fine, Nancy Pelosi ha detto sì. La speaker della Camera, a maggioranza democratica, ha annunciato la decisione presa dai deputati di avviare la procedura di impeachment contro Donald Trump. Si tratta di una vera e propria bomba nel bel mezzo della lunga campagna elettorale per le elezioni presidenziali del novembre 2020. La decisione della Pelosi è arrivata dopo che negli ultimi giorni sarebbero emerse presunte pressioni di Trump sul presidente ucraino Volodymyr Zelensky, affinché aprisse un’indagine nei confronti di Joe Biden, ex vicepresidente americano e possibile avversario di Trump alle elezioni del 2020.

Eppure, la stampa americana di destra sostiene che Biden, da vicepresidente in carica, abbia fatto licenziare un procuratore ucraino che avrebbe potuto indagare sul figlio Hunter, che all’epoca lavorava come dirigente in una società ucraina che si occupava di gas, il cui presidente ha poi avuto qualche grana giudiziaria.

Un fatto è evidente: il tentativo di mettere in stato d’accusa il presidente americano rappresenta un autentico autogol per i democratici. Come scrive Mark A. Thiessen sul Washington Post, “la richiesta formale di impeachment è un favore a Donald Trump”. Non a caso, il tycoon ha già cominciato a suonare la grancassa, sul social network preferito: Twitter. “Nessun presidente della storia americana – ha scritto – è stato mai trattato male come me”. Sono queste le parole usate da Trump dopo l’annuncio dell’avvio dell’indagine formale per impeachment al Congresso. Il presidente accusa i democratici di seminare “odio e paura. Questa caccia alle streghe non sarebbe mai stata permessa contro un altro presidente”.

Ma il quesito cui si esercitano gli analisti riguarda anche le ricadute economiche dell’atto formale: il possibile impeachment del presidente Trump influenza le Borse? La condanna viene ritenuta improbabile dai più avvertiti commentatori internazionali. Eppure, la vicenda genera incertezza sui mercati globali, già sofferenti per i rischi geopolitici tra guerra commerciale, Brexit e tensioni del Golfo Persico.

I democratici provano da tempo ad “incastrare” Trump. Era andata male con il Russiagate. Ora tentano adesso con il caso Ucraina.


di Duilio Vivanti