L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni e la sicurezza nei Balcani

Istituita nel 1951, l’Iom è la principale organizzazione intergovernativa nel campo della migrazioni che lavora a stretto contatto con partner governativi, intergovernativi e non governativi.

L’organizzazione è composta da 166 Stati membri, 8 Stati detengono lo status di osservatore e sono presenti uffici in oltre 100 Paesi. L’Iom è impegnata nella promozione di valori di umanità e nella valorizzazione dei migranti in tutto il mondo, fornendo servizi e consulenza sia per governi che per le organizzazioni che si occupano di migrazioni.

Quotidianamente, l’Iom lavora per promuovere la cooperazione internazionale in materia di migrazione, aiutare nella ricerca di soluzioni pratiche ai problemi connessi con le migrazioni e per fornire assistenza umanitaria ai migranti in difficoltà, ai rifugiati e sfollati interni. Per l’organizzazione è importante il legame che sussiste tra migrazione e sviluppo economico, sociale e culturale.

Un esempio importante del lavoro che si sta svolgendo proviene dall’Albania e dai Balcani. L’organizzazione sta collaborando intensamente con le autorità civili e istituzionali dei Balcani occidentali con l’obiettivo di prevenire la radicalizzazione, il reclutamento e l’avvicinamento dei giovani verso gruppi legati al radicalismo religioso e verso organizzazioni di stampo terroristico. Grazie al network costituitosi è stato possibile lavorare alla creazione di tavoli di ricerca e formazione dedicati alle forze dell’ordine dell’Albania, approfondendo il settore dello sfruttamento dei migranti. Tale formazione ha permesso alle forze dell’ordine di esplorare e comprendere la portata del traffico dei migranti nei Balcani, sviscerando dati e statistiche del fenomeno in Albania. L’organizzazione inoltre ha avviato una serie di progetti di lavoro accanto ai migranti nell’ambito di indagini e casi relativi a crimini legati allo sfruttamento e alla tratta di esseri umani.

Tale formazione è stata supportata dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America nell’ambito del programma “Potenziare le capacità e i meccanismi per identificare e proteggere i migranti vulnerabili nei Balcani occidentali”.

Va osservato come in Albania l’aspirazione all’ingresso nella Nato e nell’Unione europea abbia sempre registrato la quasi totalità dei consensi nella pubblica opinione, rappresentando così un modello di riferimento per gli altri Paesi della regione. Nell’attuale scenario di sicurezza le Istituzioni Euro-Atlantiche devono continuamente confrontarsi con nuove sfide e minacce alla sicurezza che rischiano di condizionare in futuro la stessa stabilità dei Balcani occidentali. Inoltre, la sicurezza nel mare Adriatico appare sempre più strettamente legata alla sicurezza nel Mediterraneo. Nel prossimo futuro le istituzioni Euro-Atlantiche saranno chiamate ad affrontare crescenti sfide e responsabilità, in particolare nel Mediterraneo e nel Medio Oriente.

Il coordinatore Antiterrorismo dell’Ue ha recentemente informato i governi europei che oltre 2mila combattenti islamici hanno lasciato la Siria per rientrare in Europa. Gli analisti prevedono una loro presenza in Bosnia, Kosovo e nella regione del Sangiaccato.

Al di là delle alle azioni di contrasto al terrorismo, andranno affrontati con urgenza rilevanti aspetti giuridici e giudiziari che devono essere risolti con urgenza al fine di perseguire il fenomeno terroristico con norme giuridiche efficaci e affermare valori internazionali tesi al rafforzamento dello stato di diritto, del contrasto al fenomeno della tratta degli schiavi e al rafforzamento della sicurezza internazionale tra l’Italia e i Balcani.

In tale ambito, l’azione dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni risulta importantissima nella regione così come l’analisi e il monitoraggio del fenomeno dell’estremismo religioso e per la sicurezza internazionale. Le istituzioni albanesi stanno svolgendo un ottimo lavoro ma necessitano dell’aiuto internazionale di esperti, analisti e professionisti del settore per poter lavorare a piani efficaci di occupazione, formazione, contrasto alla marginalizzazione sociale e all’affermazione di principi internazionali legati allo stato di diritto e alle convenzioni internazionali riconosciute in ambito onusiano.

Aggiornato il 24 settembre 2019 alle ore 10:21