Hong Kong, scarcerato l’attivista Wong

lunedì 9 settembre 2019


Joshua Wong è stato rilasciato su cauzione. L’attivista pro-democrazia è libero di andare in Germania e negli Stati Uniti. Ma fino al 23 settembre. Il 22enne Wong leader del “Movimento degli ombrelli” del 2014, era stato arrestato ieri di ritorno da Taiwan, accusato di aver violato i termini della libertà condizionata decisa dopo l’arresto di fine agosto. La Eastern Court, tuttavia, ha riconosciuto oggi che le violazioni erano legate alla documentazione imprecisa, malgrado la corretta lettura dei termini del rilascio fatta in udienza.

Invece di rimuovere il bando ai viaggi all’estero ieri come concordato con il giudice, la polizia ha ritenuto che Wong stesse violando il divieto di espatrio che sarebbe caduto solo il 12 settembre. In pratica, l’arresto sarebbe stato il frutto di una cattiva stesura documentale. Wong, arrestato il 30 agosto e liberato su cauzione lo stesso giorno, deve rispondere di organizzazione, incitamento alla partecipazione e “adesione all’assedio” della sede centrale della polizia di Wan Chai, ordito dai manifestanti il 21 giugno. Parlando fuori dal tribunale, Wong ha raccontato che domenica il “caos” ha causato la sua detenzione di 24 ore. La sua speranza è di trovare nuovo sostegno internazionale per la democrazia di Hong Kong grazie ai viaggi in programma a Berlino e a New York.

“La mia detenzione – ha detto Wong – è del tutto inaccettabile e inappropriata perché mi ha privato della libertà di movimento in base a speculazioni infondate”. Il leader della protesta di Hong Kong ha rilasciato un’intervista al quotidiano tedesco Bild, prima di salire sull’aereo che lo sta portando in Germania. Il quotidiano berlinese riferisce che Wong era stato invitato come ospite d’onore alla festa Bild-100 che si festeggerà stasera nel ristorante sulla terrazza del Bundestag.

 “Ora che posso finalmente iniziare il mio viaggio a Berlino – ha sottolineato – vorrei ringraziare i miei colleghi che hanno lavorato tutta la notte per fornire tutto il supporto necessario nella circostanza del mio arresto”.


di Guglielmo Eckert