Libia, attacco aereo al centro migranti: 60 morti

Sessanta morti e numerosi feriti ritenuti in condizioni “gravi”. È il bilancio drammatico del raid effettuato dalle forze del generale Khalifa Haftar, sostenute dalla Francia e dagli Emirati. Lo “sleale bombardamento aereo contro il centro per migranti di Tajoura” accreditato dall’Unsmil in un comunicato in cui la stessa la Missione di supporto dell’Onu in Libia “condanna nei termini più forti” il raid. “Questa è la seconda volta che circa 600 migranti vengono attaccati da un bombardamento”, aggiunge la nota pubblicata sulla pagina Facebook della missione riportando la condanna del Rappresentante speciale dell’Onu per la Libia, Ghassan Salamé.

“Questo bombardamento costituisce chiaramente un crimine di guerra”, ha dichiarato Salamé in una nota. L’inviato delle Nazioni unite “ha invitato la comunità internazionale a condannare questo crimine e ad imporre sanzioni a coloro che l’hanno ordinato” ed “eseguito”, riferisce la nota pubblicata sulla pagina Facebook della Missione di supporto dell’Onu in Libia.

In una nota, il ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi, dichiara di apprendere “con sgomento, del bombardamento notturno a Tajoura, nei pressi di Tripoli, che ha colpito un centro per migranti, causando la morte di decine di persone, tra i quali donne e bambini. Un’ulteriore tragedia che mostra l’atroce impatto della guerra sulla popolazione civile”.

Per il titolare della Farnesina, “la netta condanna dei bombardamenti indiscriminati di aree civili, si accompagna all’appello a fermare un aggravarsi delle ostilità che mette continuamente in gravissimo pericolo vite umane e distrugge infrastrutture essenziali per la popolazione. Occorre garantire, immediatamente, misure di seria protezione per i civili e, in particolare, trasferire i migranti che si trovano nelle strutture di raccolta in luoghi al sicuro dai combattimenti e sotto la tutela delle Nazioni Unite”.

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini, che lunedì scorso aveva incontrato riservatamente a Milano il presidente Serraj, attacca frontalmente il generale libico. “Haftar – ha detto Salvini – ha la responsabilità di un attacco criminale, mi auguro non ci sia più nessuno, e non cito i francesi, che per interesse economico e commerciale bombardi obiettivi civili”. Salvini ha aggiunto che “se la comunità internazionale non interviene adesso che è stato colpito un obiettivo civile, cosa altro devono aspettare?”.

In una nota, il segretario del Pd Nicola Zingaretti, sostiene che la “Libia vive ore drammatiche. Il governo italiano ora è nel caos e di fatto con le sue politiche non sta garantendo gli accordi sottoscritti. Il Pd unito sostiene le scelte compiute nel 2017 dal governo Gentiloni, un accordo quadro per risolvere tra l’altro la drammatica emergenza dei campi libici. L’astensione su un punto del decreto missioni è motivata, esclusivamente, dall’assenza di garanzie da parte di questo governo nella gestione di politica estera e militare in uno scenario di conflitto. In particolare, denunciamo l’abbandono di un sistema di ricerca e soccorso in mare coordinato dalla guardia costiera italiana e che vedeva partecipare pienamente attori governativi e non governativi sia italiani che europei”.

Aggiornato il 03 luglio 2019 alle ore 13:50