Turchia, Imamoglu vince ancora contro Yildirim

lunedì 24 giugno 2019


Il “Sultano” ha perso, l’opposizione ha vinto. Con il 54 per cento dei voti Ekrem Imamoglu è stato eletto nuovo sindaco di Istanbul. Il risultato è arrivato dopo l’annullamento della sua vittoria alle amministrative del 31 marzo. Ma stavolta, Binali Yildirim, il candidato perdente di Recep Tayyip Erdogan, ha “ammesso la sconfitta”.

Le prime parole di Imamoglu sono state all’insegno della concordia. “Signor presidente – ha detto il neo sindaco rivolgendosi al capo dello Stato – sono pronto a lavorare in armonia con lei per servire Istanbul”. Per Imamoglu, “oggi ha vinto la democrazia. Hanno vinto i 16 milioni di abitanti di Istanbul. Oggi abbiamo chiuso una vecchia pagina e ne abbiamo aperto una nuova. Lavorerò senza escludere nessuno. L’ora della democrazia si era purtroppo interrotta il 31 marzo, ma adesso è ripartita”.

Erdogan su Twitter ha fatto buon viso a cattivo gioco. “Mi congratulo con Ekrem Imamoglu che secondo i risultati ufficiosi ha vinto. Oggi la volontà della nazione si è manifestata ancora una volta. Continueremo come prima a marciare verso i nostri obiettivi del 2023 nell’unità e nell’unione, nel rispetto della democrazia, dello stato di diritto, della pace, della prosperità e della stabilità del nostro Paese”.

Il 49enne Imamoglu appare indubbiamente come una figura di riconciliazione. Nel corso della campagna elettorale non ha attaccato gli avversari. Non a caso, il suo linguaggio è stato all’insegna della pacatezza. Il primo cittadino di Istanbul ha promesso una fase di apertura a tutte le componenti etniche, sociali e religiose.

Dirigente sportivo nel club della sua città, Trebisonda, il neo sindaco vive a Istanbul da trent’anni. Sposato, tre figli, dopo la laurea in amministrazione finanziaria ha guidato l’azienda edile di famiglia. il suo ingresso in politica risale a dieci anni fa, con i repubblicani del Chp.

Dal punto di vista strettamente politico, Imamoglu ha raccolto voti al centro, senza dimenticare l’anima laica, la minoranza curda, e, naturalmente, i progressisti. Per la stampa internazionale, Imamoglu potrebbe addirittura sfidare Erdogan alle presidenziali del 2023.


di Guglielmo Eckert