Hong Kong, rivolta contro legge per estradizioni in Cina

Ad Hong Kong è in corso una vera e propria rivolta. La protesta contro la controversa legge sull’estradizione in Cina sta generando il caos. L’assemblea avrebbe dovuto cominciare ad esaminare oggi in seconda lettura il testo.

“I manifestanti che bloccano le strade attorno al Parlamento devono disperdersi e obbedire alla legge”. È stato questo l’appello lanciato da Matthew Cheung, capo segretario di Hong Kong. “Invito anche i cittadini che si sono riuniti a mostrare capacità di controllo il più possibile, a disperdersi pacificamente e non sfidare la legge”.

La sua è stata la prima reazione ufficiale delle autorità contro le proteste che stanno paralizzando da giorni Hong Kong. Il segretariato del Consiglio legislativo ha precisato in una nota che l’inizio dell’esame sulla controversa legge sull’estradizione è stato rinviato a seguito delle contestazioni in atto, mentre i manifestanti stanno assediando l’edificio. La seduta che doveva iniziare questa mattina alle 11 ora locale “è stata spostata a data da destinarsi”, si afferma nel comunicato del segretariato, “che sarà comunicata in seguito ai membri del Consiglio”.

Migliaia di persone, soprattutto giovani, hanno riempito le strade del quartiere di Wan Chai bloccando gli accessi agli uffici del governo. Molti di loro hanno chiesto un giorno di permesso al lavoro o dagli impegni di studio per manifestare contro una modifica della legge sulle estradizioni che a lori giudizio eroderebbe le libertà civili del territorio cinese semi-autonomo.

La polizia di Hong Kong ha fatto uso dei lacrimogeni per respingere i manifestanti. Lo hanno riferito i media locali in diretta streaming. A causa delle manifestazioni, il presidente del Parlamento Andrew Leung ha rinviato questa mattina la seduta “a ora da destinarsi”.

In seguito, i manifestanti sono riusciti ad entrare nella sede del Parlamento di Hong Kong e la polizia antisommossa ha risposto sparando gas lacrimogeni e fumogeni all’interno dell’edificio. Lo riporta il South China Morning Post, secondo cui alcuni membri dell’assemblea stanno fornendo fazzoletti e acqua alle persone ferite dal gas. Il capo della polizia ha reso noto che gli scontri sono stati riclassificati come “rivolta”: la dichiarazione avrà gravi implicazioni per tutti coloro che saranno arrestati.

Aggiornato il 12 giugno 2019 alle ore 14:05