Brexit, May annuncia le dimissioni

Theresa May, alla fine, ha ceduto alle pressioni dell’ala dura del partito. E ha annunciato stamattina le dimissioni, dopo mesi di dibattito sulla Brexit. “Lascio il 7 giugno, ho già parlato con la regina”, ha detto la premier davanti a Downing Street. La May ha manifestato tutto il proprio “rammarico” per non essere riuscita ad attuare la Brexit. A questo punto, ne affida la realizzazione al nuovo leader dei Tory, che dovrà essere eletto nelle prossime settimane, per sostituirla anche come primo ministro. La May ha tracciato la sua eredità politica, invitando chi le succederà a portare a termine l’uscita dall’Unione europea, ma anche a non considerare il “compromesso” una parola sporca.

“È e sarà sempre un motivo di profondo dispiacere per me il fatto di non essere stata in grado di portare a termine la Brexit”. La premier britannica è convinta di avere fatto del suo meglio. “Purtroppo non sono riuscita a far passare” la ratifica della Brexit, malgrado ci abbia “provato tre volte”.

La May ha rivendicato la politica di “un Partito conservatore patriottico”, che nella sua visione deve continuare a mirare a “unire la nazione” e a ridurre anche le ingiustizie sociali, predicando “scurezza, libertà e opportunità”. La premier ha concluso in lacrime il suo discorso: “Ho servito il Paese che amo”, ha detto prima di girarsi e di rientrare attraverso il portone, al numero 10.

Il discorso di addio di Theresa May raccoglie omaggi e alcune riserve. Sia fra i sostenitori e gli avversari interni al suo Partito conservatore che fra gli esponenti delle forze di opposizione. “Un discorso di grande dignità da Theresa May”, ha twittato fra i primi Boris Johnson, dimessosi a suo tempo da ministro degli Esteri, in polemica con la sua linea considerata troppo moderata sulla Brexit e ora indicato da molti in pole position per la successione. Johnson ha ringraziato la premier uscente per “il suo stoico servizio al Paese e al Partito. Ora è tempo di andare avanti verso ciò che lei sollecita: unirci e attuare la Brexit”.

Di discorso “dignitoso” parlano numerosi ministri, notabili Tory e anche falchi brexiteer in prima fila in questi mesi nella battaglia per le dimissioni della premier. Fra le opposizioni, la laburista Jess Phillips ne ha sottolineato con simpatia “l’emozione”, che tuttavia “non cancella” gli errori. Mentre la centrista Heidi Allen ha rimpianto che la premier non abbia mostrato “di più questa emozione” durante il mandato.

Jeremy Corbyn ha accolto come una “scelta giusta”, quanto inevitabile, l’annuncio delle dimissioni di Theresa May sullo sfondo dello stallo della Brexit, ma non crede che un nuovo leader Tory possa fare meglio e torna a invocare elezioni anticipate. “La premier – ha commentato il leader laburista – ha ammesso ciò che il Paese sa da mesi: che lei non può governare e neppure può il suo partito, diviso e in via di disintegrazione”. Quindi la richiesta del Labour: “immediate elezioni politiche” nel Regno Unito.

“Le brucianti ingiustizie” interne al Regno che Theresa May “aveva promesso di affrontare sono oggi ancora più estreme”, ha denunciato Corbyn, replicando indirettamente ai risultati rivendicati dalla premier Tory uscente nel suo annuncio di dimissioni sul fronte economico e di riduzione del deficit, ma anche di alcune questioni sociali. “Il Partito conservatore – ha incalzato viceversa il numero uno laburista – ha totalmente tradito il Paese sulla Brexit ed è stato incapace di migliorare la vita dei cittadini nelle loro necessità più pressanti. Il Parlamento è in stallo e i conservatori non hanno soluzioni sulle altre grandi questioni che il Paese ha di fronte”. Di qui l’appello finale di Jeremy Corbyn: “L’ultima cosa di cui il Paese ha bisogno sono settimane di scontro fra i Tory seguiti da un altro primo ministro non eletto. Chiunque diventerà leader del partito conservatore, dovrà lasciare che sia il popolo a decidere il futuro della nazione, attraverso immediate elezioni politiche”.

L’eco delle dimissioni della May ha fatto registrare delle reazioni a livello internazionale. Il presidente francese Emmanuel Macron ha reso omaggio al “lavoro coraggioso” della premier britannica Theresa May dopo l’annuncio delle sue dimissioni e lancia un appello ad un “rapido chiarimento” sulla Brexit. È quanto riferisce l’Eliseo.

La cancelliera tedesca Angela Merkel “rispetta” la decisione di Theresa May di annunciare le proprie dimissioni da primo ministro britannico. “In generale la collaborazione tra i nostri governi prosegue”, ha spiegato una portavoce, spiegando che la Brexit “dipende dalle evoluzioni della politica interna britannica”.

Aggiornato il 24 maggio 2019 alle ore 14:29