Turchia: “Offese a Erdogan”, il leader opposizione rischia 17 anni

Sale la tensione a Istanbul a un mese dalla ripetizione del voto amministrativo, dopo l’annullamento dell’elezione a sindaco del candidato dell’opposizione Chp, Ekrem Imamoglu. La procura della metropoli sul Bosforo ha incriminato con diversi capi d’accusa, tra cui “insulti al presidente della Repubblica” turca Recep Tayyip Erdogan e “propaganda terroristica”, la segretaria provinciale del Chp, Canan Kaftancioglu, figura chiave della campagna elettorale di Imamoglu, chiedendo una condanna fino a 17 anni. Le accuse fanno riferimento a vari tweet pubblicati a partire dal 2012. In una precedente dichiarazione ai magistrati, Kaftancioglu ha negato di aver commesso reati, rivendicando che le sue affermazioni rientravano nel quadro della libertà d’espressione. L’opposizione turca, che ieri ha lanciato la sua campagna in vista del ritorno alle urne, ha definito la revoca del mandato a Imamoglu come un “golpe contro la volontà popolare”.

Intanto fonti governative turche riferiscono che Erdogan e Donald Trump potrebbero incontrarsi presto per affrontare le tensioni tra Turchia e Stati Uniti, in particolare sull’acquisto dei missili russi S-400 da parte di Ankara, per cui Washington ha minacciato imminenti sanzioni. Il “faccia a faccia potrebbe” svolgersi in Turchia - dove Erdogan ha invitato Trump, ricevendo “segnali positivi” sulla sua disponibilità - o a margine del G20 in Giappone del mese prossimo. “Stiamo lavorando al calendario”, hanno assicurato le fonti, citate da media locali.

Aggiornato il 23 maggio 2019 alle ore 16:09