L’appello di Taiwan all’Oms

Gentile direttore, come Lei certamente sa, lunedì 20 maggio prenderà il via a Ginevra la 72ª Assemblea Mondiale della Sanità, organo decisionale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

In un mondo interconnesso come quello odierno, l’importanza di questa organizzazione è vitale. L’aumento del commercio e dei trasporti internazionali, che ogni giorno vedono milioni di merci e di persone spostarsi da una parte all’altra del globo, ha trasformato l’intero pianeta in un blocco unico, senza zone isolate né interruzioni. Di conseguenza, anche le influenze, le malattie e le epidemie possono spostarsi con facilità, viaggiando su navi, treni e aerei senza tener conto, come è logico, di confini o di ragioni politiche.

Purtroppo però sono proprio queste ultime, le ragioni di mera natura politica, a tenere fuori il mio Paese, la Repubblica di Cina (Taiwan), da questo importante consesso internazionale. Dal 2009, infatti, Taiwan ha potuto seguire gli appuntamenti annuali dell’Assemblea come membro osservatore ma negli ultimi due anni – il 2017 e il 2018 – a Taiwan è stato impedito di accedere alle riunioni dell’Ams e di conseguenza di interfacciarsi con i più recenti meccanismi e disposizioni decise dall’organo con sede in Svizzera.

Eppure Taiwan è un Paese all’avanguardia sotto il profilo medico e sanitario. Quest’anno ricorre il 24° anniversario dell’attuazione della copertura sanitaria universale nel Paese. L’assicurazione sanitaria nazionale taiwanese (Nhi) copre l’intero spettro dei servizi essenziali e di alta qualità, dalla prevenzione al trattamento, dalla riabilitazione alle cure palliative. La Nhi si è classificata quattordicesima nel Global Access to Healthcare Index 2017 dell’Economist e nona nel 2018 Health Care Efficiency Index di Bloomberg Finance.

Il ministero della Sanità e del Welfare di Taiwan ha sviluppato strumenti che utilizzano l’intelligenza artificiale e il cloud computing per accedere agli ingenti database che ha costruito in questi ultimi 24 anni.

Queste tecnologie sanitarie digitali hanno migliorato i servizi di assistenza in molti modi, innalzandone la qualità e riducendone i costi e i rischi. I sistemi ad essi correlati sono organizzati attorno alle complesse esigenze e aspettative dei pazienti e delle comunità. In altre parole, Taiwan ha imparato a utilizzare i propri vantaggi competitivi nell’IT e nella medicina per fornire cure migliori. Ha anche fornito borse di studio e programmi di formazione a migliaia di cittadini taiwanesi e stranieri, in settori come la medicina, l’infermieristica, l’odontoiatria, l’amministrazione sanitaria e la sanità pubblica, in risposta agli obiettivi stabiliti dalla Health Workforce 2030 dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Taiwan è diventata un importante centro di formazione internazionale in settori quali le tecnologie di cardioversione elettrica, la chirurgia ricostruttiva avanzata e la microchirurgia ricostruttiva.

Taiwan ha sempre cercato di condividere attivamente con la comunità internazionale la propria esperienza di prim’ordine in ambito di riforma sanitaria. Purtroppo, l’ostruzione politica ha privato Taiwan del diritto di partecipare e contribuire all’Assemblea Sanitaria Mondiale. Nonostante ciò, Taiwan continua a impegnarsi nel rafforzare la cooperazione sanitaria regionale e globale, condividendo la propria esperienza con i Paesi che necessitano di maggiore aiuto. Portare Taiwan nel sistema internazionale di prevenzione delle malattie andrebbe dunque a beneficio di molte nazioni e aiuterebbe l’Oms a essere più efficace nei suoi sforzi di prevenzione delle malattie.

Inoltre, essendo esposta a un alto rischio di disastri naturali come terremoti e tifoni, Taiwan ha una vasta esperienza e capacità nel rispondere a tali disastri. Ha molto da offrire al programma di emergenza sanitaria dell’Oms attraverso la fornitura di assistenza medica di emergenza.

L’Oms dovrebbe attenersi ai propri principi di inclusione e partecipazione universale; un passaggio della sua costituzione recita proprio che “il possesso del migliore stato di sanità possibile costituisce un diritto fondamentale di ogni essere umano, senza distinzione di razza, di religione, d’opinione politica, di condizione economica o sociale. Taiwan è un partner degno e affidabile e può essere d’aiuto ai Paesi di tutto il mondo nel raggiungimento dell’importante obiettivo di una copertura sanitaria universale entro il 2030.

Uno sforzo globale e concertato è l’unico modo per garantire in maniera efficace la salute e il benessere delle persone in tutto il mondo. Tuttavia, a causa del sabotaggio politico, Taiwan è esclusa dalla piena partecipazione alle riunioni tecniche, ai meccanismi e alle attività dell’Oms. Quando la Sars ha colpito nel 2003, molti cittadini taiwanesi ne hanno subito le conseguenze perché Taiwan si è ritrovata a combattere la malattia senza la tempestiva assistenza dell’Oms. La comunità internazionale non dovrebbe permettere che un tale avvenimento si ripeta. Dovrebbe capire che gli abitanti di Taiwan condividono con il resto del mondo lo stesso diritto di partecipare, su base paritaria, al sistema globale di prevenzione delle malattie.

Concludo riportando un passaggio della Risoluzione Onu 70/1 che recita così: “Nell’intraprendere questo grande viaggio collettivo, promettiamo che nessuno verrà lasciato indietro”, nella speranza che presto possa essere messo in pratica anche nei confronti di Taiwan.

Con i sensi della mia più alta stima ed i miei più cordiali saluti.

Ambasciatore di Taiwan in Italia, Andrea Sing-Ying Lee

Aggiornato il 18 maggio 2019 alle ore 14:50