Giornalista uccisa a Londonderry, si indaga per terrorismo

Si chiamava Lyra McKee, aveva 29 anni ed era una giornalista la donna rimasta uccisa l’altra notte negli scontri a Creggan, Londonderry. McKee era dietro alle auto della polizia che stava facendo perquisizioni nelle aree di Mulroy Park e Galliagh a seguito degli scontri e sarebbe stata raggiunta da colpi d’arma da fuoco mentre sulle Land Rover degli agenti venivano lanciate bottiglie Molotov.

La giornalista Leona O’Neill è stata testimone dell’omicidio. Ha scritto su Twitter: “Ero in piedi accanto a questa giovane donna quando è caduta accanto a una Land Rover della polizia stasera. Ho chiamato un’ambulanza per lei, ma la polizia l’ha messa nella parte posteriore della propria Land Rover e l’ha portata all’ospedale dove è morta, a soli 29 anni. Ho il voltastomaco”.

Il vice capo della polizia Mark Hamilton ha detto che la polizia “tratta la sparatoria come un fatto terroristico” e che è stata avviata un’inchiesta sull’omicidio.

Gli scontri sono iniziati dopo che la polizia ha svolto perquisizioni nelle aree di Mulroy Park e Galliagh per le indagini sull’autobomba di gennaio. La popolazione ha reagito scendendo in piazza, a pochi giorni dalle celebrazioni per la rivolta dell’aprile 1916, ricordata come la Pasqua di sangue, quando l’esercito inglese reagì a colpi di cannone contro la dichiarazione di indipendenza dell’Irlanda del Nord, annunciata nel giorno di Pasquetta, il 24 aprile 1916. E riporta alla memoria i tre decenni di attentati terroristici dell’Ira, negli anni Settanta, Ottanta e Novanta, contro il governo britannico.

Arlene Foster, leader del Partito dell’Unione Democratica, che è favorevole alla presenza della Gran Bretagna nell’Irlanda del Nord, parla di “notizia straziante”. “Un atto insensato, una famiglia è stata fatta a pezzi, quelli che hanno portato armi nelle nostre strade in quel trentennio si sono sbagliati, è altrettanto sbagliato nel 2019. Nessuno vuole tornare indietro”, ha scritto su Twitter.

Nel mirino della polizia c’è un gruppo denominato New Ira ritenuto responsabile del riacutizzarsi della violenza negli ultimi mesi. E c’è il timore che i recenti attacchi potrebbero essere usati per soffiare sul fuoco della rivolta nell’attuale turbolenza politica sull’Irlanda del Nord e il suo confine con la Repubblica d’Irlanda causato dalla Brexit.

Ventinove anni, nordirlandese, McKee era nata e cresciuta nella città di Belfast. Lavorava come redattore per il sito di notizie californiano Mediagazer, specializzato nell’industria dei media. Ha scritto per molte pubblicazioni, tra cui “The Atlantic”, “Mosaic Science” e “BuzzFeed News”. Ha coperto a lungo il conflitto nordirlandese e la sua eredità.

Nel 2016, si legge sul sito “Janklow & Nesbit Uk”, la rivista “Forbes Magazine” l’ha nominata uno degli under 30 dell’anno nel settore dei media. Lei è l’autore di “Angels with Blue Faces”, un romanzo di saggistica sul un caso dell’omicidio del reverendo Robert Bradford, deputato per South Belfast. È stato pubblicato nel 2018 da Excalibur Press. Aveva firmato un accordo per due nuovi libri con Faber & Faber: “The Lost Boys”, era previsto che uscisse nel 2020.

Aggiornato il 19 aprile 2019 alle ore 13:45