Libia, Emissari di Haftar a Parigi

venerdì 12 aprile 2019


Quasi 10mila persone sono fuggite dai combattimenti vicino Tripoli. Metà di loro sono scappate negli ultimi due giorni. È quanto ha annunciato un portavoce dell’Onu a Ginevra, Rheal Leblanc. “I trasferimenti dalle zone colpite dagli scontri a Tripoli e nei dintorni continuano ad aumentare – ha detto il portavoce – precisando che oltre a coloro che sono fuggiti ci sono molte famiglie che restano bloccate nelle zone di conflitto”.

Dalla Francia, un portavoce del ministero degli Esteri sostiene che Parigi non sia mai “stata avvisata di un’offensiva su Tripoli, che abbiamo condannato sin dal suo inizio”. Le priorità della Francia per la Libia sono “la cessazione delle ostilità e la ripresa del dialogo, come anche il sostegno alla mediazione delle Nazioni Unite per rilanciare il processo politico”. Da Parigi ricordano che “il presidente della Repubblica Emmanuel Macron ha parlato con il segretario generale Onu, Antonio Guterres, con il premier Fayez Sarraj e con il generale Haftar per ricordare le nostre priorità”.

Intanto, colpi d’arma da fuoco ed esplosioni sono stati avvertiti a Tripoli, dove le forze guidate dal generale Khalifa Haftar si scontrano con quelle del governo riconosciuto dalla comunità internazionale intorno alla zona del vecchio aeroporto e del quartiere di Ain Zarz. Lo riferisce l’Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari (Ocha) in un “aggiornamento flash” sulla situazione nei dintorni della capitale, nelle ultime 24 ore ci sono stati 3.500 sfollati. “La comunità internazionale – sostiene l’Ocha in una nota – è gravemente preoccupata per la sicurezza e la sicurezza dei civili bloccati nelle aree colpite dal conflitto alla periferia di Tripoli. Le richieste di evacuazione in zone più sicure a Tripoli di almeno 3.250 persone non hanno potuto ricevere risposta. Ciò significa che 9 famiglie su 10 che hanno chiesto di essere evacuate non possono essere raggiunte”.

Frattanto, Repubblica rivela che il volo Bengasi-Roma-Bengasi di un misterioso Falcon che era presente all’aeroporto di Ciampino lunedì scorso. C’è un altro aereo, sempre dello stesso modello, che ha avuto un percorso diverso ma la stessa base di partenza: Bengasi. Ma questa volta la rotta puntava più a nord, direzione Parigi. Il quotidiano ha seguito i tracciati di Flightradar, ricostruendo un altro viaggio degli uomini di Khalifa Haftar, che in base al monitoraggio dei voli sembra siano atterrati nella capitale francese giovedì 4 aprile per poi ripartire dall’aeroporto di Orly l’alba del giorno dopo. E l’Eliseo ha confermato al quotidiano italiano che “degli emissari di Haftar sono venuti”.

Pare che Saddam Haftar, il figlio del generale, sarebbe stato anche a Roma per incontrare il figlio del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Ma ci sarebbe un altro aereo misterioso tracciato dai radar sulla rotta Francia-Libia. Un jet decollato a un aeroporto secondario di Lione e atterrato a Bengasi dopo aver sorvolato per lungo tempo i cieli della Cirenaica: forse in missione di ricognizione.

Nel pomeriggio si sarebbe tenuto a Palazzo Chigi un vertice infuocato. Presenti: il premier Giuseppe Conte, il ministro degli Esteri Enzo Moavero, il ministro della Difesa Elisabetta Trenta e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti.


di L.F.