Algeria: il Gattopardo si dimette

Il presidente algerino Abdelaziz Bouteflika si è dimesso. Per molti algerini le dimissioni permetteranno al vecchio presidente di mantenere ancora il potere attraverso la rete di sherpa tessuta nei venti anni di comando evitando però altri giorni di proteste dando al popolo quello che chiede da più di un mese: la caduta dell’ancien régime algerino.

Tutto cambia perché nulla cambi, insomma. Delle dimissioni del Gattopardo nordafricano lo ha subito riportato il sito web Tsa citando l’agenzia ufficiale Aps, riporta l’Ansa. Nelle ultime settimane, dopo l’inizio di enormi proteste di piazza contro di lui e il gruppo di persone accusato di governare il paese facendo le sue veci, aveva deciso di ritirare la sua candidatura per un nuovo mandato e aveva perso l’appoggio dell’esercito. Proprio il capo dell’esercito algerino, Gaid Salah, era considerato come uno dei membri del circolo ristretto di persone che per anni avevano di fatto governato l’Algeria al posto di Bouteflika. Per questo il discorso con cui aveva invocato l’applicazione dell’articolo 102 della Costituzione algerina, che prevede che un presidente sia rimosso dal suo incarico in caso di “impedimento fisico all’esercizio delle proprie funzioni”, era stato visto come una specie di colpo di stato (anche se la proposta non aveva implicazioni legali).

Importante la risposta dei giovani. Attenzione però alle infiltrazioni di estremisti. Comunque, oggi pomeriggio secondo un comunicato del ministero della Difesa riportato dal sito web Tsa i militari algerini avevano chiesto la destituzione “immediata” del presidente della Repubblica Abdelaziz Bouteflika: “Riteniamo che non ci sia da perdere altro tempo e che bisogna applicare immediatamente la soluzione costituzionale proposta, ossia l’applicazione degli articoli 7, 8 e 102” della Costituzione, si afferma - come riferisce il sito Tsa - nella nota del ministero guidato dal Capo di Stato maggiore delle Forze armate, il generale Ahmed Gaid Salah.In questo contesto particolare, confermiamo che qualsiasi decisione presa fuori dal quadro costituzionale è considerata come nulla e non avvenuta”.

L’annuncio sulle dimissioni di Bouteflika “non cambia nulla”, ha detto la studentessa di psicologia Meriem Medjdoub mentre marciava nel centro di Algeri con circa 1000 manifestanti. “Stiamo chiedendo un cambiamento radicale”, ha dichiarato all’Afp. Il quotidiano di El Watan ha detto che le dimissioni annunciate sono state “una mezza misura ... finché la partenza di tutti coloro che simboleggiano il sistema (dominante) non è realmente iniziata”.


Su Liberté, quotidiano da un peso specifico, è stato scritto “che la fine del lungo regno di Bouteflika è lontana da essere uguale alla fine del sistema”. Gli studenti per le strade di Algeri hanno espresso dubbi e preoccupazioni.

“È un diversivo… stanno cercando di guadagnare tempo”, ha detto Imen Zaaf. “Mi chiedo cosa ci sia dietro tutto questo” ha aggiunto Yasmine, che come molti algerini ritiene che la partenza annunciata di Bouteflika sia una manovra del leader veterano e dei membri della sua cerchia ristretta. La presidenza, in una breve dichiarazione rilasciata dall’agenzia ufficiale Aps lunedì, ha dichiarato che Bouteflika si dimetterà dopo aver preso “decisioni importanti”. Avrebbe adottato “misure per garantire che le istituzioni statali continuassero a funzionare durante il periodo di transizione”, si legge nella dichiarazione. Questo di per sé ha sollevato una serie di domande, alcune delle quali l’hanno vista come un’offerta di Bouteflika per mettere saldamente al potere i suoi alleati durante un periodo di transizione.

Aggiornato il 03 aprile 2019 alle ore 12:34