Trump: stato di emergenza per costruire il muro

Donald Trump costruirà il muro al confine con il Messico. E, come più volte annunciato, per raggiungere il proprio obiettivo sfiderà apertamente il Congresso, dichiarando lo stato di emergenza nazionale. La mossa del presidente americano serve a sbloccare il lungo braccio di ferro tra repubblicani e democratici che va avanti da tempo. Un vero e proprio scontro che aveva già provocato il più lungo Shutdown della storia: ben 35 giorni di blocco delle attività federali. I dem hanno espresso, a più riprese, la loro contrarietà alla costruzione del muro. Così, per Trump non è rimasta che un’unica, controversa, strada: lo stato di emergenza, con la conseguente opportunità di usare i fondi necessari per costruire il muro. Secondo le stime, il presidente potrebbe le mani su qualcosa come 8 miliardi di dollari.

I repubblicani sostengono la decisione di Trump. Ma per i democratici si tratta di una forzatura costituzionale, tenuto conto che i fondi, teoricamente, dovrebbero comportare l’approvazione del Congresso. Si tratta di una misura estrema usata dai presidenti americani in caso di guerre, disastri naturali o crisi drammatiche. Appena sette giorni fa, Trump aveva firmato una legge di bilancio per evitare un nuovo Shutdown, a seguito dell’ennesimo fallimentare tentativo di ottenere i fondi dal Congresso. Anche perché i democratici, che vantano la maggioranza alla Camera, avevano rifiutato di concedere i 5,7 miliardi di dollari per finanziare il muro. A questo punto, è probabile che il caso possa arrivare fino alla Corte Suprema. Ma Trump appare fiducioso. Poiché, l’alta corte federale statunitense è a maggioranza conservatrice.

Aggiornato il 15 febbraio 2019 alle ore 19:30