Il terrorismo dei mullà, i nodi al pettine dell’Ue

L’Unione europea s’arrende all’evidenza del persistente terrorismo del regime teocratico iraniano e impone delle sanzioni contro il ministero delle Informazione del regime, sezione di Sicurezza interna e contro due dei dirigenti del ministero per attività terroristiche in territorio europeo. Le sanzioni sono state approvate l’8 gennaio dai 28 Paesi dell’Unione europea. Il ministro degli Esteri della Danimarca, Anders Samuelsen, attraverso il suo profilo Twitter, ha anticipato la decisione dell’Unione europea. Si è arrivati alla decisione dopo la denuncia da parte del governo di Copenaghen dell’attività dell’Intelligence del regime teocratico sul suo territorio contro i dissidenti politici iraniani.

“L’Ue ha appena accettato di emanare sanzioni contro un servizio di intelligence iraniano per la pianificazione di omicidi politici sul suolo europeo, un forte segnale da parte dell’Ue che non accetteremo un simile comportamento in Europa”, così ha dichiarato il ministro danese degli Affari Esteri. I due iraniani in questione sono Assadollah Assadi, un diplomatico di stanza a Vienna, fermato in Germania il 1° luglio 2018, con l’accusa di aver ordinato l’attacco contro il raduno del Consiglio Nazionale della Resistenza iraniana a Villepinte, zona a nord di Parigi, e consegnato il materiale per eseguirlo. Assadi è stato poi estradato in Belgio, dove è sotto processo. L’altro è Saeid Hashemi Moghadam, viceministro e direttore generale dell’intelligence del regime teocratico, che supervisionava le operazioni da Teheran.

La decisione europea arriva dopo che Danimarca e Francia hanno insistito e preteso una adeguata risposta europea a seguito della scoperta della pianificazione di attacchi terroristici di agenti d’intelligence del regime sul loro territorio. Dopo che il piccolo Paese europeo, l’Albania, il 19 dicembre ha dato la notizia di aver espulso due diplomatici iraniani, ambasciatore Gholamhossein e l’altro Mostafa Roudakì tutte e due membri dell’Intelligence del regime, l’Unione europea ha data una prova dell’esistenza di una visione comune verso la sicurezza di suoi cittadini e di chi abita nel suo territorio.

Vista la coesione della politica estera del Vecchio Continente, rappresentata da Federica Mogherini, gli agenti dei mullà devono aver combinato grossa per arrivare a questa importante decisione. In ogni caso è una decisione giusta, sebbene non sufficiente, perché di fronte un regime il quale il terrorismo fa parte integrante della sua politica estera, la politica di fermezza l’unica da adottare.

L’8 gennaio è stata una pessima giornata per la teocrazia di Teheran; il ministro degli Esteri olandese, Stef Blok, ha dichiarato di avere “forti prove” sul coinvolgimento dell’Iran nell’assassinio di due cittadini olandesi di origini iraniane avvenuto ad Almere nel 2015 e a L’Aia nel 2017. Il responsabile del dicastero dei tulipani Blok ha dichiarato nel briefing al Parlamento che l’uccisione di due oppositori del regime iraniano “viola la sovranità dei Paesi Bassi”.

Già il 2 ottobre 2018 la Francia aveva congelato i beni degli uomini dell’Intelligence del regime di Teheran e di altri due iraniani in risposta al tentato attacco dello scorso 30 giugno a Villepinte. In un comunicato congiunto i tre ministeri più importanti del governo francese, Interno, Esteri ed Economia, avevano sottolineato che: “Questo atto estremamente serio, pianificato sul nostro territorio, non poteva restare senza risposta”. Con questa presa di posizione la Francia ha mostrato la sua determinazione a combattere il terrorismo e in quella occasione ha congelato i beni dei due funzionari iraniani, Assadollah Assadi e Saeid Hashemi Moghadam.

Mentre l’economia dell’Iran a causa della sistematica corruzione e dell’endemica incapacità del regime riversa in una crisi acuta, la dittatura in un vicolo cieco potrebbe accelerare il suo arrogante terrorismo. l’Ue il 29 aprile 1997 aveva approvato un documento secondo cui non doveva concedere il visto d’ingresso agli agenti del regime iraniano e doveva espellere gli agenti e i mercenari che si trovano nel suo territorio. La politica di appeasement ha portato l’Unione europea ad un lassismo verso la teocrazia di Teheran sia sulla violazione dei Diritti umani in Iran sia sulle sue ingerenze fuori dai confini. Tutto questo ha aumentato l’arroganza del regime che va fermata. Il segretario del Dipartimento di Stato, Mike Pompeo, sul suo profilo Twitter pubblica la mappa dei 14 Paesi europei colpiti dal terrorismo dei mullà. La mappa reale è più ampia, ma anche un centesimo di questo deve essere sufficiente per svegliare l’Europa. Sarà così?

Aggiornato il 11 gennaio 2019 alle ore 11:24